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Il mercato italiano delle Smart City cresce dell’11% e supera il miliardo di euro 

Il mercato italiano delle Smart City

Immagine di freepik

Il mercato italiano delle Smart City
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Gli Italiani considerano le città smart come più sostenibili, inclusive, innovative ed efficienti rispetto alle città non smart

Il 2023 ha segnato un risultato storico per il mercato italiano delle Smart City raggiungendo per la prima volta il valore di 1 miliardo di euro. Nonostante questo significativo traguardo c’è ancora margine di miglioramento, basti pensare che la crescita del 2023 rispetto all’anno precedente si è fermata al +11%, contro il +23% portato a casa tra il 2021 ed il 2022. La frenata si deve alle priorità dettate dal PNRR e dai tentennamenti su alcuni fondi del Piano destinati ai Comuni. In confronto al mercato globale le Smart City italiane restano indietro: in Europa la crescita ha raggiunto mediamente il 21,9%, negli Stati Uniti il 20%, mentre l’Asia mantiene una media del 20,6%. 

A certificare questi dati la ricerca  condotta dell’Osservatorio Smart City della School of Management del Politecnico di Milano, presentata in occasione del convegno “Smart City: alla ricerca di una strategia vincente”.

“Nell’ultimo anno il mercato della Smart City è aumentato, ma a ritmi più contenuti rispetto agli anni precedenti – spiega Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Smart City -. Un rallentamento legato al PNRR, una vera e propria “lama a doppio taglio” per i comuni italiani. Da una parte ha portato con sé ingenti investimenti e riforme che potranno abilitare molte progettualità per rendere più smart i nostri territori. Dall’altra, è stato uno strumento “totalizzante”, che non ha lasciato ai comuni molte risorse per sviluppare progetti caratterizzati da un alto livello di “smartness”. Il confronto con le principali economie mondiali, poi, non è positivo: 11 nazioni del G20 hanno già adottato una strategia sulle Smart City, ma tra queste non figura l’Italia”.

Quali settori dominano il mercato italiano delle smart city?

Nel 2023 i Comuni che hanno avviato progetti destinati alle città intelligenti sono aumentati del 12%. Tra i settori trainanti del mercato italiano delle smart city, si confermano al primo posto gli investimenti nell’illuminazione pubblica smart che detiene il 23% del mercato, seguita dalla Smart Mobility con il 21%, ed in coda Smart Metering e Smart Grid. 

“Il futuro dei centri urbani intelligenti passerà anche da due trend che, seppur in ambiti diversi, stanno raccogliendo un grande interesse da parte dei comuni italiani – commenta Matteo Risi, direttore dell’Osservatorio Smart City –. Da una parte, la volontà di collaborare tra comuni per creare un ecosistema intelligente più ampio in un’ottica di Smart Land, un approccio ancora poco diffuso (23%), ma prospettato dal 59% di coloro che hanno sviluppato progetti. La seconda tendenza riguarda l’Intelligenza Artificiale. Circa un comune su 3, infatti, intende lavorare nel prossimo futuro utilizzando l’AI a supporto dei propri processi e delle proprie decisioni, sfruttandone la potenza e la versatilità, ma con un occhio attento alla gestione dei rischi e alle regole imposte dal nuovo AI Act”.

Cosa ostacola il progresso?

Purtroppo permangono alcuni ostacoli al progresso delle tecnologie “intelligenti”, prima fra tutte la carenza di personale (52%), seguita dalla mancanza di risorse economiche (48%) e dalle carenze nelle competenze interne ai comuni (47%). 

Solo il 23% dei comuni italiani possiede all’interno del proprio organico figure tecniche competenti in materia, il 21% si affida a esperti esterni, purtroppo però il 56% non ha alcun tipo di competenza né interna né esterna (69% nei comuni di piccola dimensione). Le principali lacune riguardano l’uso di tecnologie innovative (67%), come IoT, AI e Digital Twin, oltre al possesso di concrete capacità di gestione di progetti (47%). 

Nel triennio 2021-2023 gli ambiti smart di maggior interesse sono stati:

Nei prossimi tre anni (fino al 2027) invece è attesa una crescita al 76% dell’ambito Sicurezza e sorveglianza (76%), seguita dall’interesse sempre maggiore nei confronti delle Comunità energetiche rinnovabili (66%). Le implementazioni positive sono tangibili: i comuni che sono riusciti, nonostante tutto, a portare avanti progetti di Smart City hanno poi effettivamente colto benefici in linea o addirittura superiori alle aspettative (78%). E l’86% ha già deciso di avviare altri progetti nei prossimi tre anni. Quasi metà delle 44 città italiane con più di 100.000 abitanti possiedono una strategia o un approccio che presuppone un pensiero strategico riguardo alle Smart City. 

Che percezione hanno gli abitanti delle Smart City?

Per il 50% dei cittadini la città intelligente è percepita come maggiormente sostenibile (contro il 36% di chi abita in città considerate non smart), più inclusiva (50% vs 32%), innovativa (49% vs 25%) ed efficiente (49% vs 34%). 

Qual è la città al vertice della classifica? Ancora una volta segna il primato Milano, seguita da Bolzano e Trento. Seguono diverse città del Centro Nord, mentre il Sud e le Isole non rientrano nella top 10. 

Secondo lo Smart City Index 2023 di IMD, asiatici ed europei vedono le loro città come le “più intelligenti”

Secondo l’indagine svolta in collaborazione con BVA Doxa, il 69% degli intervistati conosce il concetto di smart city, ma spesso ancora in modo superficiale. 

La percezione dei cittadini del mercato italiano delle smart city sembra essere disallineata rispetto alla realtà: “se i comuni italiani nell’ultimo triennio si sono occupati prevalentemente di sicurezza, engagement e illuminazione, agli occhi dei cittadini le principali iniziative realizzate sono altre e riguardano, ad esempio, la gestione digitale degli adempimenti e dei pagamenti (48%), il potenziamento della connettività (38%) e la raccolta dei rifiuti (38%)”

Nonostante il disallineamento le CIttà Intelligenti sono comunque considerate più sostenibili, lasciando intravedere i benefici tangibili che il grado di smartness potrebbe giocare sullo sviluppo urbano. 

I cittadini scelgono la sicurezza urbana (60%) quale priorità dei comuni per i prossimi anni. Chiedono poi di investire nella sostenibilità, in energie rinnovabili e incentivi economici. Molti di loro conoscono le CER e 6 italiani su 10 si dichiarano pronti a parteciparvi, aspettandosi vantaggi sia in termini di riduzione dell’impatto ambientale sia nel risparmio economico sulle bollette energetiche.

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