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Matera fa le prove per diventare una smart city grazie alla geologia

Matera ha dato il via al progetto CLARA, che con le analisi del sottosuolo e la geologia aumenterà la resilienza del comune trasformandolo in una smart city

Matera fa le prove per diventare una smart city grazie alla geologia

 

(Rinnovabili.it) – Nei giorni scorsi la città di Matera ha dato il via al progetto Clara – acronimo di CLoud plAtform and smart underground imaging for natural Risk Assessment – mirato all’individuazione degli aspetti geofisici del sottosuolo cittadino tramite indagini non invasive. Durante i primi tre giorni sono stati sondati gli ambienti ipogei di Piazza san Giovanni e di Piazza del Duomo per capire come gli edifici potrebbero rispondere ad un sisma od un dissesto idrogeologico. Questo tipo di esami sono mirati ad aumentare la resilienza del territorio, uno degli aspetti più importanti delle moderne smart city.

 

Con la tecnologia e la Urban Geology il Comune di Matera, ormai impostato come una città-laboratorio di cultura ed innovazione, ha risposto al bando del MIUR  “Smart Cities e Sicurezza del Territorio”. Il progetto CLARA utilizza lo studio approfondito della geologia urbana per sviluppare tecnologie che consentano la gestione e la condivisione di informazioni complesse  adottando gli open data.

 

“Lo sviluppo sostenibile del nostro territorio è legato all’integrazione fra attività turistiche, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico-culturale, con attività avanzate – ha spiegato il Vice Sindaco e Assessore all’Innovazione e Ricerca Giovanni Schiuma – Grazie a questo progetto, realizzeremo una importante attività di ricerca con ricadute economiche. C’è una visione strategica della città che passa dall’industria creativa, dalle politiche smart, dalla tecnologia grazie alla quale si può intervenire per proteggere i nostri territori”.

 

CLARA si serve delle tecnologie più avanzate per indagare il territorio con un approccio sistemico che integra le tecnologie geofisiche – come tomografia sismica attiva e passiva, tomografia a microonde, tomografia di resistività, interferometria GBSAR -, la sensoristica avanzata – fiber optics, MEMS – e le tecnologie ICT per visualizzare e modellare i dati geologici. Questo progetto va ad aumentare la resilienza della futura Capitale Europea della Cultura 2019, che grazie alla tecnologia si prepara alle possibili emergenze ambientali dovute al cambiamento climatico.

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