Non stiamo ancora parlando di veicoli volanti o di rimpiazzare le carte di credito con software di lettura della retina, eppure l’Intelligenza Artificiale nelle smart city, e non solo, è presente in modi che nemmeno ti immagini.
L’Italia ci sta arrivando con i suoi tempi, ma basta dare un’occhio oltre confine per accorgersi del potenziale (invisibile) della tecnologia in risposta ai problemi più quotidiani.
Senza andare oltreoceano per scomodare i taxi a guida autonoma di San Francisco, trasferiamoci nel Regno Unito per scoprire 5 applicazioni dell’AI all’interno delle città che potrebbero passare inosservate.
I semafori intelligenti
Se si pensa ad una città intelligente il primo elemento che si depenna dalla lista, è il traffico. In città come Manchester, York, Coventry, hanno da tempo adottato la tecnologia Green Light Optimal Speed Advisory (Glosa). Questo sistema permette a semafori ed automobili di dialogare, riducendo la velocità se in prossimità dell’incrocio, per ridurre i tempi di attesa, assicurandosi invece la famosa “onda verde”.
Questa applicazione permettono di raccogliere molteplici dati in tempo reale che successivamente l’Intelligenza Artificiale della smart city potrà analizzare per ottimizzare i flussi di traffico. Per ora il sistema funziona solo con le auto dotate di questa applicazione, tuttavia le sperimentazioni hanno dimostrato le potenzialità del sistema per ridurre le emissioni delle auto.
Lampioni “chiacchieroni”
Anche questa applicazione è basilare ed assolutamente invisibile. I lampioni smart si sono moltiplicati all’interno delle città, anche in quelle meno “intelligenti”. Questi sistemi oltre ad illuminare, possono essere dotati di un kit per rilevare dati sulla qualità dell’aria, o dotati di sensori per il rilevamento di targhe e volti per aumentare la sicurezza ed il controllo.
In realtà non ci serve restare in UK per questa applicazione integrata tra IA e smart City. Nel nostro Paese, l’istituto ENEA, ha messo in pratica il sistema nel progetto “Smart Road” dotando una serie di lampioni di un software intelligente capace di dialogare con i veicoli e viceversa. In questo modo è stato possibile rilevare la densità e la tipologia di traffico veicolare e pedonale, modificando l’illuminazione se necessario o attivando interventi di emergenza in tempo reale.
I Cartelloni pubblicitari ti parlano
Il punto di riferimento in questa caso è Piccadilly Circus. Nella famosissima piazza, alcuni dei pannelli pubblicitari video sono stati dotati di un’Intelligenza Artificiale in grado di riconoscere l’utente che in quel momento transita (a piedi o in auto) davanti al cartellone, modificando di conseguenza la pubblicità trasmessa.
Ovviamente la finalità di questo sistema è puramente di marketing, tuttavia l’implementazione di questi sistemi con sensori può rendere l’applicazione utile per migliorare la comunicazione tra Amministrazione e cittadini.
I sensori sono dovunque
Abbiamo capito che l’intelligenza Artificiale delle smart city si accompagna quasi sempre ad una rete di sensori, tramite tra il “cervello digitale” ed il cittadino umano.
Ma i sensori possono essere collegati davvero dovunque. Le strade possono dotarsi di rilevatori per verificare la qualità del manto stradale e le fognature possono essere in grado di misurare la concentrazione di un determinato virus all’interno di un quartiere, applicazione ampiamente utilizzata durante il covid.
Una stessa rete di sensori può essere analizzata dall’AI per molteplici differenti finalità.
Il cielo è vuoto o il cielo è pieno…di droni
I cieli del Regno Unito potrebbero presto essere attraversati da un’autostrada aerea per droni. Una superhighway di collegamento tra le città per spostare merci o dispositivi medici per l’emergenza, senza congestionare il traffico a terra.
Il passaggio successivo è ovviamente quello della mobilità aerea tramite droni taxi. In questo caso l’IA sarà determinante anche per evitare collisioni o “ingorghi” aerei che sposterebbe solo il problema dalla terra al cielo. Inoltre i droni possono diventare un valido aiuto anche ai fini della manutenzione delle infrastrutture e degli edifici. Le ultime sperimentazioni includono nei robot volanti anche una stampante 3D, che permetterebbe di riparare i danni più difficili da raggiungere per l’intervento umano.