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Il quartiere modello

Entro il 2012 vedrà la luce uno dei primi esempi di eco-quartiere italiani: edifici efficienti, spazi pubblici organizzati, risparmio energetico, saranno alla base del progetto

Come molte altre iniziative portate avanti dall’attiva città di Bolzano, questo progetto si pone l’obiettivo di soddisfare le richieste del mercato edilizio sociale, garantendo qualità, efficienza energetica ed elevate prestazioni ambientali e dando vita ad un modello insediativo completamente nuovo capace di coniugare il tema della riqualificazione urbana delle periferie con un’alta qualità della vita.

Il Comune si è impegnato in prima persona nella gestione e direzione della pianificazione, con l’obiettivo di progettare un “quartiere modello” secondo criteri di innovazione e qualità. Questa scelta ha permesso al Comune di definire ed imporre norme specifiche e stringenti per garantire il raggiungimento degli obiettivi urbanistici.

CasaNova fornirà alloggio per circa 3000 persone in circa 950 appartamenti ed è attualmente in costruzione. I primi edifici sono stati consegnati nel 2009, mentre l’intero quartiere sarà completato entro il 2012.

L’approccio utilizzato include diverse azioni a più livelli: dal concetto urbanistico, al concetto energetico, ai concorsi architettonici per i singoli lotti. La progettazione del piano è stata affidata, attraverso gara internazionale, al gruppo di lavoro interdisciplinare coordinato da Frits van Dongen di Amsterdam e prevede la costruzione di otto cosiddetti “castelli” edilizi, che consistono in 3-4 edifici realizzati attorno ad uno spazio verde comune.

Il concetto energetico include sia un sistema di teleriscaldamento al servizio dell’intero quartiere con recupero di calore da un inceneritore, sia linee guida energetiche per i singoli lotti. I limiti di fabbisogno energetico per il riscaldamento variano tra 30 e 50 kWh/m²a, in funzione del volume dei singoli edifici. Per rispettare il valore di fabbisogno energetico si è dovuto agire su due fronti: in primo luogo attraverso la riduzione delle dispersioni adottando elevati valori di isolamento e scegliendo una forma compatta e regolare dell’edificio, che permette di massimizzare il volume minimizzando la superficie disperdente; in secondo luogo ottimizzando gli apporti solari attraverso la variazione dell’altezza degli edifici a seconda della loro posizione, limitando così gli effetti di ombreggiamento. Infatti, gli edifici a nord di un “castello” sono più elevati di quelli a sud. 
Inoltre è previsto anche un impianto di teleraffreddamento a servizio delle utenze terziarie del quartiere. Una centrale alimentata dalla rete di teleriscaldamento e in posizione baricentrica, infatti, produrrà acqua refrigerata grazie a delle macchine ad assorbimento. In questo modo il recupero di calore dall’inceneritore sarà sempre attivo: in inverno per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, in estate per la produzione di acqua calda sanitaria e per l’alimentazione degli assorbitori. 
All’interno del quartiere è fatto largo uso di energia rinnovabile attraverso lo sfruttamento della fonte solare per la produzione di acqua calda sanitaria e per di elettricità. Inoltre un castello  sfrutta anche l’energia geotermica sia per il raffrescamento estivo degli ambienti, sia per il preriscaldamento dell’acqua calda sanitaria e il riscaldamento degli ambienti nel periodo invernale, utilizzando una pompa di calore geotermica, che scambia calore con il terreno mediante la platea di fondazione. 
L’intero concetto energetico porta a una riduzione dei consumi del 65% rispetto ad un quartiere costruito in modo tradizionale.

La riduzione del traffico automobilistico è perseguito attraverso un pacchetto di misure quali l’integrazione del sistema pedociclabile del quartiere con quello della città di Bolzano, la realizzazione di una stazione ferroviaria sulla linea che collega Bolzano centro alla città di Merano e di un capolinea degli autobus nei pressi della nuova stazione ferroviaria. In questa prospettiva il piano ha assunto la presenza della ferrovia, che delimita il quartiere a sud, come essenziale per la configurazione del progetto del nuovo quartiere. La scelta localizzativa per la nuova stazione finalizzata a renderla un riconoscibile punto di attrazione e un forte nodo intermodale per la mobilità di tutta l’area circostante ha fortemente condizionato il disegno urbanistico.

L’obiettivo generale di qualità ambientale per l’intero quartiere trova applicazione anche per quanto riguarda la gestione delle acque meteoriche che vengono raccolte sia per usi pubblici (irrigazione) sia privati (irrigazione, alimentazione dei WC). Inoltre ogni edificio è dotato di tetto verde.