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Green building: per Singapore un piano da 100 milioni

Metà del contributo all’efficientamento di edifici preesistenti, il resto in un fondo per la ricerca di nuove soluzioni per il green building.

Green building - per Singapore un piano da 100 milioni-300(Rinnovabili.it) – Singapore svela un nuovo piano di green building, con un occhio alla progettazione partecipata. Il ministro dello Sviluppo nazionale, Khaw Boon Wan, ha lanciato il terzo masterplan di edilizia sostenibile alla annuale Conferenza internazionale sul green building. In esso confluiranno risorse per 100 milioni di dollari con l’intenzione di dar vita a una strategia capace di guardare ai prossimi 10 anni. La metà del contributo andrà ad edifici preesistenti: sarà un incentivo per proprietari e inquilini, nonché per le piccole e medie imprese che vogliono adottare iniziative per aumentare l’efficienza energetica.

Nell’ultima decade, Singapore ha investito molto sulla sostenibilità in edilizia: ha cominciato nel 2005, anno in cui ad aver subito interventi di efficientamento erano stati soltanto 17 palazzi. Oggi sono diventati 2.100, circa un quarto della superficie edificata di Singapore. L’intenzione del ministro Khaw è raggiungere l’obiettivo dell’80% di costruzioni sostenibili entro il 2030. Per tagliare un simile traguardo, l’attenzione verso la ricerca deve restare sempre ai massimi livelli: ecco perché altri 52 milioni sono stati stanziati per dar vita a un fondo dedicato al Gruppo per l’innovazione nel green building (GBIC).

 

Servirà a mettere insieme ricercatori, aziende tecnologiche, sviluppatori e utenti per lo sviluppo di soluzioni legate alla sostenibilità del costruire, specialmente in climi tropicali. Il problema di queste zone, infatti, è che i palazzi si scaldano rapidamente ed è necessaria maggiore energia per raffreddarli: bisogna dunque sviluppare facciate con maggiore capacità di isolamento termico. Il titolare del ministero ha sottolineato anche la funzionalità del “marchio verde”, premio assegnato a costruttori e proprietari di edifici in grado di coinvolgere attivamente i propri inquilini, sensibilizzandoli ad un minor consumo energetico attraverso un mutamento delle loro abitudini e comportamenti.

 

«Gli sforzi di Singapore nella direzione dell’edilizia sostenibile devono concentrarsi maggiormente sull’utente finale – spiega il ministro Khaw – Questa è la strategia giusta per un più rapido miglioramento. Cambiando i propri comportamenti, inquilini e proprietari possono essere parte della soluzione anziché un problema».