Si è concluso con una dichiarazione congiunta il G7 Sviluppo Urbano di Roma a presidenza Italiana. L’obiettivo comune sarà quello di costruire città resilienti, inclusive e digitali.
Il 3 e 4 novembre si è svolto a Palazzo Altemps il G7 sullo Sviluppo Urbano Sostenibile
L’unica strada da percorrere per affrontare le tre sfide globali del nostro tempo, digitale, ecologica ed energetica, è quella di agire sulla dimensione urbana. Le città sono dunque la chiave del futuro. Questo in sintesi il pensiero con cui si è concluso il G7 Sviluppo Urbano Sostenibile, tenutosi a Roma quale prosecuzione degli impegni presi la scorsa estate dai Sette riunitisi in Puglia.
Presieduta dal Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, la sessione conclusiva ha permesso di definire gli impegni e le “azioni congiunte per lo sviluppo urbano sostenibile“.
Superare la logica settoriale
Ma rendere le città il punto di partenza della trasformazione significa soprattutto abbandonare quelle logiche settoriali che hanno sempre identificato le politiche urbane come un elemento residuale o come un insieme di singoli approcci settoriali.
Insomma anche per la ministeriale del G7 Sviluppo Sostenibile le città dovranno trasformarsi in smart cities più resilienti, inclusive e digitali.
Tra i punti comuni identificati durante l’appuntamento romano e raccolti nella dichiarazione finale troviamo la riduzione delle disuguaglianze territoriali, proteggere l’ambiente, il clima e promuovere economie intelligenti e innovative nelle aree urbane. Ma anche promuovere la salute, la sicurezza e l’inclusione dei cittadini in vista del cambiamento climatico, anticipandone gli effetti.
Tre questioni cruciali da affrontare
Sbloccare il pieno potenziale delle città, è questo il leitmotiv che ha accomunato tutte le sessioni del G7 Sviluppo Urbano Sostenibile.
“Riconosciamo il ruolo cruciale e speciale delle città come driver per raggiungere obiettivi strategici e risultati concreti, quali gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite (ONU) dell’Agenda 2030, la Nuova Agenda Urbana, l’accordo di Parigi e gli altri accordi multilaterali pertinenti. Consideriamo le città e le politiche urbane integrate sostenibili rispettivamente la scala appropriata e la dimensione giusta per lavorare verso le transizioni globali comuni”, si legge nella dichiarazione finale che suddivide gli obiettivi futuri secondo tre capitoli da affrontare.
- Città a emissioni zero, circolari e resilienti al clima con soluzioni naturali senza inquinamento e mobilità intelligente e sostenibile, legami equilibrati tra aree urbane e rurali, conservazione della biodiversità e stoccaggio del carbonio, per ridurre rapidamente e costantemente le emissioni globali di gas serra e prevenire gli effetti negativi del cambiamento climatico, come ondate di calore, inondazioni e siccità.
- Città sociali, giuste e inclusive, che tengano conto delle persone in situazioni vulnerabili e delle disparità tra quartieri, offrendo soluzioni che garantiscano alloggi accessibili, adeguati e sicuri, con edifici puliti, sicuri ed efficienti dal punto di vista energetico e servizi di base per tutti. Questo include la promozione di servizi socio-economici e culturali per migliorare la qualità dei luoghi e garantire processi partecipativi e di empowerment.
- Città digitali e intelligenti che sfruttino l’evoluzione della digitalizzazione e dell’IA per migliorare la qualità e la quantità dei servizi, potenziare i sistemi di dati e l’analisi dei big data per soluzioni intelligenti che favoriscano la trasparenza, la capacità amministrativa e una gestione urbana integrata, rispettando i bisogni in evoluzione delle città e degli abitanti, e migliorando la qualità della vita per tutti, assicurando sempre il rispetto dei diritti umani.
Le azioni comuni per sbloccare il pieno potenziale
Al termine dei lavori, il G7 ha adottato la Dichiarazione finale che delinea le azioni congiunte da intraprendere per promuovere lo sviluppo urbano sostenibile. La Dichiarazione ha anche delineato i principali problemi e gli impegni che i Paesi membri condividono. Questo documento fornisce una base per le prossimi presidenze del G7, con un’attenzione particolare alla presidenza canadese che dovrebbe essere lì nel 2025.
Le strategie per lo sviluppo sostenibile identificate al termine dei lavori sono:
- Cultura e patrimonio: Riutilizzare edifici abbandonati per migliorare l’attrattiva urbana e rafforzare le comunità.
- Energia: Supportare comunità energetiche per una transizione verde inclusiva.
- Ecosistemi urbani: Favorire la reindustrializzazione sostenibile con innovazione e collaborazione locale.
- Investimenti: Sostenere investimenti privati e spazi verdi per città accessibili e vivibili.
- Dati e abitazioni: Migliorare i dati per pianificare meglio e garantire abitazioni sicure per tutti.
- Uso del suolo: “evita-riduci-compensa Usare il suolo in modo efficiente per ridurre emissioni e migliorare l’accessibilità.