Rinnovabili • foresta urbana roots in the sky Rinnovabili • foresta urbana roots in the sky

Iniziano i lavori per Roots in the sky, la prima foresta urbana sui tetti di Londra

Oltre 10.000 piante, 125 alberi ad alto fusto e 1.300 tonnellate di terreno, per dar vita alla prima foresta urbana su un tetto di Londra, puntando all'obiettivo carbon neutral e all'economia circolare

foresta-urbana
credits: fabrix

La costruzione inizierà nel 2023 per concludersi nel 2026

(Rinnovabili.it) – Hanno ricevuto l’ok dalla London Borough of Southwark i lavori di riqualificazione dell’ex Blackfriars Crown Court che trasformeranno l’edificio nella prima foresta urbana su un tetto della capitale inglese. Il progetto si chiama Root in the sky, “radici nel cielo” e permetterà di piantumare un tetto da 1,4 acri (circa 16.100 mq) con 125 alberi ad alto fusto e oltre 10.000 piante. A dar vita alla ristrutturazione che sarà anche carbon neutral, è lo sviluppatore immobiliare Fabrix, che ha affidato l’appalto alle ditte Mace e Erith.

L’obiettivo è creare una struttura per uffici non più isolata, ma integrata nella comunità, tanto da inglobare sulla copertura una vera e propria foresta urbana a disposizione di tutti i cittadini. Arricchita di un ristorante, un bar, una piscina, una serie di giardini collettivi ed una terrazza privata per gli uffici, Roots in the Sky terrà alta anche la bandiera della sostenibilità e dell’efficienza.

Ristrutturazione carbon neutral con foresta urbana

Tra gli obiettivi del progetto c’è al primo posto la neutralità climatica, da garantire applicando severi criteri di certificazione tra i quali anche il BREEAM outstandig ed il Well Platinum.

L’edificio preesistente costruito negli anni ’60 ha fornito il punto di partenza per creare un volume per uffici di circa 40mila mq. I primi due piani verranno mantenuti, mentre un telaio leggero ibrido acciaio e legno CLT farà da struttura portante per i volumi sopraelevati e soprattutto per le 1.300 tonnellate di terreno necessarie per accogliere la foresta urbana.

Leggi anche Bosconavigli, Boeri protagonista della riforestazione di Milano

Il progetto dei paesaggisti della Harris Bugg fornirà una copertura verde quasi totale all’edificio, mettendo in atto una serie di strategie per la reintroduzione della biodiversità selvatica in città, per la raccolta dell’acqua piovana e l’irrigazione passiva, aiutando la città ad evitare fenomeni di allagamento.

Per portare a zero le emissioni di carbonio, il progetto Roots in the Sky utilizzerà materiali provenienti da percorsi di riciclo e riutilizzo strutturale, sia per il legno che per l’acciaio, in un’ottica di economia circolare.