(Rinnovabili.it) – Flux è la soluzione agritech al drammatico calo della produzione di cibo dovuta ai cambiamenti climatici. Il sensore sviluppato dall’azienda israeliana che ha collaborato con le Nazioni Unite, è adatto alle fattorie delle smart city, elemento che sta aumentando esponenzialmente al fine di fornire l’ambiente urbano delle città intelligenti di alimenti sani a chilometri zero.
Nel padiglione di Israele dedicato alle innovazioni della Agritech Conference di Tel Aviv è stato presentato il dispositivo che può essere utilizzato da contadini, da persone che si avvicinano per la prima volta all’agricoltura e da esperti per produrre alimenti vegetali con successo servendosi solamente di acqua. La tecnologia è stata sviluppata dall’azienda Flux in collaborazione con la Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite, il Volcani Institute di Israele e Homeland Security.
L’amministratore delegato dell’azienda Karin Kloosterman spiega che le grandi aziende agricole intensive non sono sostenibili e la prova è che hanno costantemente bisogno di sussidi governativi per sopravvivere, le città intelligenti dovranno far fronte a questo problema sviluppando colture a chilometri zero, prive di pesticidi ed innocue per l’ecosistema.
“Abbiamo bisogno di un’alternativa alle negatività che questa industria provoca. E ne abbiamo bisogno ora. Il cibo cresciuto in Canada e spedito in Cina e viceversa sta causando il cambiamento climatico. Pesticidi e residui colturali utilizzati in questo tipo di coltura hanno effetti negativi per la salute degli umani e degli ecosistemi. Abbiamo creato Flux non per la paura per il futuro ma con la speranza che le persone, come noi, possano ribaltare la situazione.” Ha raccontato Kloosterman.
Il futuro delle smart city farm con l’agricoltura idroponica
Con Flux l’agricoltura idroponica è abbinata ad un dispositivo che controlla e regola le condizioni di crescita delle piante, elabora un’analisi dello stato di salute delle piante e fornisce consigli sulla corretta coltivazione della specie. Con l’aiuto di questo sensore da porre nel serbatoio d’acqua di un sistema idroponico casalingo o semiprofessionale si potranno crescere piante sane, a chilometri zero e prive di residui chimici.
Un aspetto positivo dell’agricoltura idroponica è la possibilità di produrre cibo sano anche in zone dal terreno contaminato. Infatti in questo tipo di “campi verticali” si fa a meno del suolo e le radici affondano in uno strato inerte irrigato da un sistema monitorabile a distanza.