L’Agenzia dovrà identificare architetture e standard per la smart city utilizzati in Italia e in Europa per l’integrazione di diverse funzionalità
(Rinnovabili.it) – La Casa Bianca ha lanciato nel 2015 un programma da 160 milioni di dollari per aiutare le comunità locali a trasformarsi nelle cosiddette smart city. Città intelligenti capaci di rispondere alle principali sfide urbane di oggi, dalla lotta alla criminalità alla riduzione del traffico, dalla promuovere della crescita economica alla gestione degli effetti dei cambiamenti climatici, passando per una migliore erogazione dei servizi cittadini.
Il programma, che prende l’esplicito nome di White House Smart Cities Initiative, ha ricevuto in questi mesi una seconda tranche di finanziamenti: altri 80 milioni di dollari che serviranno ad ampliare il getto del piano. L’obiettivo è rimodellare le realtà urbane con i moderni mezzi tecnologici – dalla scienza dei dati all’apprendimento automatico, passando per l’intelligenza artificiale – per renderle resilienti, salubri e sicure.
L’iniziativa è fatta di collaborazioni “ad alto grado tecnologico”, come quella con Enea. L’Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile è stata chiamata dal coordinatore dell’iniziativa, il National Institute of Standards and Technology (NIST), a far parte di una coalizione scientifica composta da sette istituzioni di eccellenza del settore che dovrà arrivare – entro l’estate 2017 – all’implementazione di un Internet of Things-Enabled Smart City Framework.
Lo scopo è individuare i punti-chiave e valutare come le diverse tecnologie, sistemi e linguaggi per ‘far funzionare’ una città intelligente possano integrarsi, cooperare e scambiarsi informazioni, all’insegna dell’interoperabilità. In questo contesto l’Enea dovrà identificare architetture e standard per la smart city utilizzati in Italia e in Europa per l’integrazione di diverse funzionalità quali la gestione degli edifici e delle abitazioni, dell’illuminazione pubblica e del traffico, la protezione delle infrastrutture critiche urbane, l’interazione con i cittadini. In particolare, i ricercatori della Divisione Smart Energy dell’Agenzia dovranno identificare le modalità con cui i vari servizi urbani scambiano tra loro le informazioni in modo standardizzato.
A livello nazionale l’Agenzia ha già sviluppato diversi progetti legati al concetto di città intelligente fra i quali, ad esempio, il Public Energy Living Lab (PELL), City 2.0, Brescia Smart Living, Smart Basilicata e RoMA. Inoltre si è occupata dello smart ring dell’Aquila, un’esperienza pilota di sviluppo urbano basata su un anello stradale con installazioni intelligenti di illuminazione pubblica, mobilità sostenibile, gestione energetica degli edifici e monitoraggio ambientale.