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Emissioni urbane: ¾ delle città C40 hanno ridotto le emissioni più rapidamente delle rispettive nazioni

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La rete C40 riunisce quasi 100 sindaci delle principali città per affrontare i problemi connessi al cambiamento climatico in ambiente urbano

(Rinnovabili.it) – L’ultimo report delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e lo Stato del Clima Globale 2022 dell’Organizzazione meteorologica mondiale non mentono: limitare il riscaldamento globale a 1,5°C stabiliti con l’Accordo di Parigi diventa sempre più difficile. Gli attuali contributi determinati a livello nazionali (NDC-Nationally Determined Contributions) in molti casi sono inadeguati sia in tema di emissioni urbane, di costi e di scarsa occupazione.

Ma creare città carbon neutral, pulite, verdi, capaci di far fronte all’aumento dei prezzi, all’aria inquinata alle condizioni meteorologiche estreme non è così utopico. Lo sanno bene i sindaci delle città aderenti a C40 che, grazie ad un lavoro congiunto e sviluppato su più fronti, sono riuscite ad abbattere le proprie emissioni urbane molto più velocemente dei rispettivi stati nazionali.

In occasione della COP27, la delegazione dei sindaci in rappresentanza di C40 Cities presenterà il 15 novembre il nuovo Multilevel Multilevel Climate Action Playbook.

L’aspetto operativo di questo report è stato riassunto nel manuale “NDC Ambition Handbook”, un vademecum a disposizione di tutte le città a livello globale, che identifica le azioni più incisive ed inclusive da attuare in tema di energia, trasporto, edifici, rifiuti ed urbanistica.

Il manuale per città da 15 minuti che azzera le emissioni urbane

L’Handbook sviluppato da C40 mette in evidenza per ciascun settore le azioni da compiere con un alto impatto, quelle da evitare e le considerazioni chiave sull’andamento dei traguardi. “Esorto i leader mondiali a prendersi del tempo per ascoltare e imparare da tutto il grande lavoro che i sindaci del C40 hanno implementato in tutto il mondo e dare un esempio simile alla COP27. Semplicemente non abbiamo tempo da perdere”, ha commentato il sindaco di Londra e Presidente del C40 Sadiq Khan. Secondo le analisi di C40 per ridurre le emissioni urbane è necessario adattarsi ad un nuovo modello di pianificazione delle città. Dire addio al modello del 20° secolo incentrato sulle automobili ed abbracciare invece un modello di città a 15 minuti, ovvero una ambiente urbano composto da più quartieri a misura d’uomo, ciascuno dotato di tutti i servizi necessari.

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E le città che fanno parte della rete C40 di fatto hanno già dimostrato che questi obiettivi sono raggiungibili se messi in rete e condivisi, adattandosi al contesto climatico e sociale in cui ci si trova. Ad esempio, Pechino e Copenhagen hanno intrapreso uno scambio di competenze per ridurre il consumo di carburante nel teleriscaldamento. O ancora Tokyo e Kuala Lampur si scambiano idee con l’obiettivo di decarbonizzare il settore edile.

Le città continuano a essere in prima linea nella crisi climatica, fornendo e implementando soluzioni innovative per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici nelle nostre comunità. Invito i leader mondiali a lavorare con noi a livello cittadino, imparando dalle nostre esperienze e diventando partner fidati nella lotta ai cambiamenti climatici”, conclude Yvonne Aki-Sawyerr, sindaco di Freetown, vicepresidente di C40 e delegata alla COP27. “Come città, Freetown continua non solo a condividere le nostre storie con altre città africane, ma lavoriamo con loro per implementare soluzioni. Incoraggio i leader delle città a raccontare la propria storia non solo alla COP27, ma in ogni occasione, a livello locale, nazionale e internazionale”.

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