Rinnovabili • emissioni degli edifici

Seattle carbon neutral: parte il piano per ridurre le emissioni degli edifici del 27%

Entro il 2050 ben 325.000 tonnellate di CO2 verranno abbattute, grazie all'attenta politica legislativa che imporrà un taglio delle emissioni di tutti gli edifici più grandi non residenziali della città

emissioni degli edifici
Foto di David Mark da Pixabay

Grazie ai bonus ed ai finanziamenti stanziati, la città di Seattle dirà addio alle emissioni degli edifici abolendo gli impianti di riscaldamento fossili già dal 2030

(Rinnovabili.it) – La città di Seattle si prepara a ridurre le emissioni dei suoi più grandi edifici non residenziali del 27%. A garantire il raggiungimento dell’obiettivo penserà il Building Emissions Performance Standard Policy (BEPS) il piano proposto e annunciato dal Sindaco Bruce Harrell.

Prevenire il cambiamento climatico

La norma si applicherà alle strutture non residenziali multifunzionali superiori ai 20.000 piedi quadri (18.580 mq) e proverà a ridurre le emissioni annuali si gas serra emesse dagli edifici di circa 325.000 tonnellate entro il 2050, una diminuzione del 27% rispetto ai dati del 2008.

Gli edifici sono una delle nostre maggiori fonti di inquinamento e devono essere parte della soluzione alla crisi climatica”, ha affermato il sindaco Harrell. “Questa legislazione è tra le proposte più incisive che possiamo avanzare per ridurre le emissioni. Aiuterà Seattle a ridurre il consumo di energia e l’inquinamento, a creare nuovi posti di lavoro verdi e a costruire comunità più resilienti per eventi estremi di calore e inquinamento. Questa proposta è stata elaborata in collaborazione con leader e attivisti ambientali, scienziati del clima, lavoratori, proprietari di edifici e membri della comunità: un’ampia e diversificata gamma di vicini di Seattle impegnati in azioni urgenti e significative per creare edifici puliti, un clima sano e un città sostenibile per le generazioni a venire”.

Per attenersi al piano BEPS i proprietari dovranno rendicontare gli obiettivi raggiunti con un primo step al 2027, proseguendo poi con controlli a intervalli di cinque anni a partire dal 2031.

La normativa permetterà di ridurre le emissioni degli edifici adattandosi con flessibilità ai diversi usi, dimensioni e tipologie mettendo a disposizione tre possibili soluzioni:

  • Percorso A: raggiungere gli obiettivi di emissioni standard o di portafoglio a ogni intervallo di 5 anni.  I proprietari degli edifici devono verificare le proprie emissioni e raggiungere gli obiettivi quinquennali per essere net-zero entro il 2050.  
  • Percorso B: modifiche minori agli obiettivi standard.  I proprietari di edifici possono ricevere proroghe o esenzioni, la possibilità di detrarre le emissioni da determinati usi finali o effettuare un pagamento di conformità per il primo intervallo.  
  • Percorso C:  considerazione speciale e flessibilità dovute a circostanze uniche. I proprietari degli edifici devono creare un dettagliato piano di conformità alla decarbonizzazione che delinei il loro percorso verso lo zero netto.   

Siamo impegnati in un approccio collaborativo ed equo che bilanci le esigenze e le richieste dei proprietari di edifici, in particolare quelli che forniscono alloggi a prezzi accessibili, ma riconosciamo anche che dobbiamo agire ora per ridurre immediatamente le emissioni di gas serra. La politica BEPS offre molteplici percorsi ai proprietari di edifici per conformarsi senza sacrificare il nostro lavoro urgente per ridurre le emissioni e promuovere la giustizia climatica”, ha affermato Jessyn Farrell, direttore dell’Ufficio per la sostenibilità e l’ambiente.

Un’esigenza partita dai cittadini

La legge BEPS si applicherà a circa 16.50 edifici non residenziali, collocati in gran parte nel centro e nei quartieri più densi della città, compresi uffici di alta e media altezza, hotel, scuole, centri commerciali, negozi e circa 1.885 condomini multifunzionali (tipicamente quelli con circa 20 unità o più ). Sono compresi anche circa 600 grandi edifici nei campus come college o ospedali.  

La scelta di intervenire per ridurre le emissioni degli edifici è arrivata alla città di Seattle, come input da parte dei cittadini dopo due anni di incontri.

Leggi anche NetZeroCities: città gemelle cercasi per sperimentare soluzioni verso la neutralità climatica

Inoltre, la città metterà presto al bando i sistemi di riscaldamento più inquinanti, sostituendoli con pompe di calore e sistemi ad alta efficienza, alimentati ad energia pulita e idonei anche a fornire aria condizionata. Per consentire a tutti di effettuare questa transizione, la municipalità ha messo in campo oltre 1.000 bonus e aggiornamenti gratuiti per aiutare le famiglie a reddito medio-basso.

Secondo le stime, già a partire dal 2030, l’intera città di Seattle non avrà più nessuna casa alimentata con fonti fossili, abbattendo così anche quell’8% di emissioni prodotte dai riscaldamenti a gasolio.

I nuovi edifici invece, dovranno attenersi al Seattle Energy Code, aggiornato ogni tre anni e tra i più restrittivi della nazione in termini di taglio delle emissioni degli edifici.

Lo sviluppo della politica BEPS è stato sostenuto dalla Bloomberg Philanthropies American Cities Climate Challenge.