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Classifica delle eco-città di provincia, la più ‘sostenibile’ è Forlì

eco-città di provincia
Image by Gabriella Grifò from Pixabay

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – Come scoprire quale città di provincia è la migliore nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite? Si può fare grazie all’indice presentato da FinScience, data-driven fintech company del Gruppo Datrix – in collaborazione con ADAM AI Solutions – dedicato alla sostenibilità delle 110 province italiane. E sul podio troviamo allora Forlì-Cesena, Ferrara, Trento. Mentre dalla quarta alla decima posizione Belluno, Perugia, Milano, Asti, Firenze, Modena, Vicenza.

L’indice calcola attraverso indicatori qualitativi e quantitativi i progressi fatti dalle amministrazioni locali per raggiungere i 17 Sustainable development goals (Sdg) fissati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030; obiettivi che vanno dalla riduzione della povertà e della fame all’utilizzo responsabile delle risorse per uno sviluppo sostenibile in campo sociale ed ambientale. Inoltre il nuovo strumento tiene insieme, mixandoli, i dati tradizionali con i dati alternativi.

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Per realizzare questo nuovo rating – che dalla 11esima posizione in poi vede nomi come di città come Cosenza, Rieti, Olbia-Tempio, Caltanissetta, Alessandria, Catania, Ogliastra, Brindisi, Reggio Calabria, Caserta – FinScience ha usato sia dati statistici tradizionali, raccolti dai vari istituti di ricerca, sia di dati alternativi analizzati tramite algoritmi di intelligenza artificiale sviluppati da FinScience stessa, basati sull’analisi sia dei contenuti pubblicati dalle province e dai comuni nei propri siti web, che degli indicatori di popolarità e sentiment nell’ambito delle news diffuse sui social network. Per quanto riguarda i dati tradizionali sono stati ricavati 122 diversi indicatori, mentre per quanto i dati alternativi gli indicatori identificati sono 56, per un totale di 176 indicatori utili a misurare tutti i 17 obiettivi delle Nazioni Unite.

A ognuno degli obiettivi e ai vari sotto indicatori utilizzati è stato poi assegnato un peso specifico che va da 0,1 a 1 grazie alla valutazione di un panel di esperti sulla base di sondaggi anonimi realizzati on-line. I punteggi specifici degli obiettivi di sviluppo sostenibile sono stati realizzati prendendo la media ponderata degli indicatori normalizzati. La procedura è poi stata applicata sia alle metriche tradizionali, che a quelle alternative, creando così due punteggi ‘sostenibili’: quello tradizionale e quello alternativo, che combinati danno il rating complessivo della provincia valutata.

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La valutazione in questione offre una panoramica dei progressi fatti dalle diverse province italiane per raggiungere ciascuno degli obiettivi, ma anche una visione di come comunicano in modo più o meno efficace il proprio impegno e di come il pubblico stesso percepisce tali tematiche in relazione alle province prese in esame. Si tratta del primo indice in materia che inserisce anche una valutazione tramite indicatori alternativi, che risultano utili sia a sopperire alla parziale mancanza di dati a livello locale, sia ad avere un sistema di monitoraggio aggiornato sulle iniziative adottate dalle amministrazioni locali in tema di sostenibilità.

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