La smart city modello dell'UK sarà Dublino, dove i servizi Big Data, le strategie tecnologiche e l'esperienza di IBM, risolveranno le problematiche urbane conservando il patrimonio storico.
(Rinnovabili.it) – In un certo senso l’esigenza di Dublino smart city è simile a quella di molte città italiane: la necessità di tutelare e garantire un futuro al ricco patrimonio storico senza rinunciare all’innovazione tecnologica delle città.
E’ nato per rispondere a queste esigenze il progetto “Dublin Smart City” portato avanti dalle autorità locali e sviluppato in collaborazione con IBM, che punta prima di tutto alla conservazione degli edifici storici anche attraverso la risoluzione dei problemi che maggiormente influiscono sullo stato di conservazione di queste strutture e sulla qualità di vita della città come il traffico, la congestione dei trasporti e l’inquinamento atmosferico ed acustico.
“Fino ad ora abbiamo tentato di intervenire con mezzi e strumenti tradizionali poco efficaci, ma fortunatamente oggi l’innovazione tecnologica ci può venire in contro e facilitare il lavoro di trasformazione di Dublino in città intelligente e di rilancio dell’economia cittadina”, ha affermato Brendan O’Brien, responsabile Servizi tecnologici della Città di Dublino, in un’intervista al Guardian.
La smart city di IBM
Adottando lo “Smarter Planet programme” di IBM, la capitale irlandese ha avuto la possibilità di trasformarsi in una smart city, ovvero una città che attraverso la tecnologia dell’informazione e della comunicazione (Big Data) ha raggiunto la massima efficienza in moltissimi campi. La partnership avviata a Dublino tra le autorità cittadine ed IBM va oltre il semplice rapporto commerciale, trasformando la capitale irlandese in un caso studio dove sperimentare le possibili applicazioni intelligenti che una smart city dovrebbe adottare nel campo dell’edilizia, dell’energia, del trasporto, dell’amministrazione, della sicurezza, dell’amministrazione, e ancora dell’occupazione o della creatività.
Lo scorso anno il Governo UK aveva messo in palio una borsa di studio da 24 mln di sterline per tutti i centri urbani che avessero deciso di trasformarsi in smart city. Il concorso venne vinto da Glasgow, una delle città più problematiche del Regno Unito e di conseguenza uno dei luoghi con la maggiore richiesta d’intervento. Questo stesso progetto si affianca all’intervento di Dublino, svelando le numerose possibilità a disposizione di una smart city anche sotto l’aspetto pratico.