I nostri Oceani contengono l 94% della fauna selvatica terrestre
(Rinnovabili.it) – Una nuova casa per 1 miliardo di coralli, 100 milioni di alberi di mangrovie piantati per 200 chilometri quadrati di barriera corallina artificiale con l’unico obiettivo di ripristinare la vita sommersa dell’oceano. E’ Dubai Reefs, il più grande laboratorio galleggiante al mondo che, oltre alla ricerca, lascerà spazio alle strutture di accoglienza per promuovere l’ecoturismo.
A creare questo grande progetto di recupero della vita marina è il team di URB, già famoso per aver sviluppato i masterplan di alcune tra le più futuristiche smart city ad impatto zero del Pianeta, come The Parks in Sud Africa, Nexgen per Il Cairo, Alnama a Riyadh, The Loop a Dubai.
“La salute delle nostre città è intrinsecamente legata alla salute dei nostri oceani. L’oceano è la fonte della vita che controlla tutto. Dato che tutto sul nostro Pianeta è connesso, un oceano sano è una città sana. Il nostro oceano sarà completamente diverso entro la fine del secolo se non agiamo oggi”, sottolinea il CEO di URB, Baharash Bagherian. Dubai Reef promuoverà benefici sociali, economici ed ambientali, provando a trasformare la metropoli in una destinazione ecologica ed ecoturistica.
Il laboratorio che galleggia sull’innalzamento dei mari
Entro la fine di questo secolo è probabile che molte città dovranno affrontare la minaccia catastrofica dell’innalzamento dei mari se non riusciremo ad intervenire limitando il surriscaldamento e limitando le emissioni. A subire le conseguenze sarà anche la vita oceanica, messa dura prova dalla sempre maggiore acidità delle acque. Le barriere coralline in particolare, fonte indispensabile nella filtrazione dell’acqua, potrebbero arrivare alla completa estinzione entro la fine del secolo. Ecco perchè URB ha immaginato Dubai Reefs: un ecosistema sottomarino artificiale in grado di ripristinare la biodiversità a lungo danneggiata dai molti pozzi petroliferi avviati in quest’area geografica.
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Il masterplan immagina 200 kmq di barriera corallina artificiale utile anche quale difesa contro l’erosione costiera. Un gigantesco serbatoio di carbonio che al contempo mantiene sotto controllo la temperatura globale.
Ecoturismo e coralli stampati in 3D
A livello economico Dubai Reefs si autofinanzierà grazie alle strutture ricettive per l’ecoturismo immaginate da URB. Gli eco resort e gli eco lodge galleggianti attireranno i turisti aumentando l’occupazione. Nel frattempo il centro ricerca Marine Institute servirà da laboratorio vivente per accelerare la conoscenza della vita sommersa oceanica individuando soluzioni concrete ai problemi reali, come l’eliminazione di quei 5,25 miliardi di detriti plastici dispersi nei fondali.
Ma come verrà realizzata la barriera corallina artificiale? Un contributo indispensabile al progetto arriverà dalla stampa 3D che permetterà di creare forme e trame diverse identiche ai paesaggi sottomarini naturali, adatte ad ospitare la vita oceanica. I biomateriali utilizzati saranno gli stessi elementi al centro degli studi del laboratorio di ricerca in una perfetta economia circolare.
100% energia rinnovabile
Ovviamente Dubai Reefs sarà alimentato unicamente con energia rinnovabile recuperata in parte dal moto ondoso, dai pannelli fotovoltaici disposti sulle isole artificiali e da turbine sommerse che sfruttano le correnti sottomarine. Le isole ospiteranno anche sistemi di acquacoltura dedicati alla coltivazione delle alghe, elemento vegetale dalle molteplici potenzialità, estremamente importante per la cattura della CO2 ed il rilascio dell’ossigeno. “Dato che quasi tutta la terra fertile del mondo è già in uso, ma i nostri oceani, che coprono più di tre quarti del pianeta, forniscono solo il 2% del nostro cibo, è tempo di spostare l’equilibrio verso una produzione alimentare più sostenibile” concludono i progettisti di URB.