(Rinnovabili.it) – Prosegue il progetto strategico per trasformare Dubai in una città intelligente del mondo entro i prossimi tre anni, rivoluzionando buona parte dei distretti della città.
Il progetto in questo caso riguarda il Dubai Silicon Oasis, la zona franca ad alta tecnologia, che entro pochi anni sarà pronta ad accogliere il “Silicon Park”, il primo progetto integrato di Smart City. Con una superficie di circa 150.000 mq ed un investimento totale di circa 217 milioni di euro, il “Silicon Park” è pronto a diventare una delle punte di diamante di Dubai Smart City, il maxi intervento che traghetterà la città fino all’Expo 2020, aprendo le porte a centinaia di interventi rivolti al miglioramento delle infrastrutture, dei servizi per il trasporto, delle strategie economiche, degli stili di vita ed ovviamente del settore energetico.
A lanciare il nuovo progetto per il “Silicon Park” è lo Sceicco Ahmed bin Saeed Al Maktoum, vice-presidente e Primo ministro degli Emirato Arabi Uniti nonchè Governatore di Dubai, che ha garantito il completamento dei lavori entro il 2017.
Ripetutamente resa celebre dalle numerose architetture futuristiche che ne hanno caratterizzato lo skyline, la città di Dubai è oggi uno dei principali centri del poterne economico mondiale che da diverso tempo ha deciso di investire anche a favore delle energie rinnovabili, sfruttando prima di tutto il potenziale gratuito offerto dal Sole, fonte decisamente favorevole in una zona desertica come quella degli Emirati Arabi.
Saranno sei i pilastri secondo i quali si svilupperà il progetto “città intelligente” previsto per la Dubai Silicon Oasis: la rivoluzione degli stili di vita, la mobilità sostenibile, la trasformazione della società, lo sviluppo dell’economia, il governo trasparente e la riduzione dell’ambientale anche attraverso la diffusione delle energie rinnovabili.
In tre anni, Silicon Park sarà pronto ad ospitare oltre 97.000 mq di uffici, 25.000 mq di spazi commerciali, 20.000 mq di residenze ovviamente composte principalmente da green building, alberghi ed ovviamente una componente infrastrutturale arricchita di piste ciclabili, mobilità elettrica e pensiline fotovoltaiche connesse con i servizi di car-sharing.