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Il Giappone sogna Dogen City: la smart city galleggiante per i rifugiati climatici

dogen city
credits: N-Ark press kit

Il completamento della città galleggiante è previsto per il 2030

(Rinnovabili.it) – Un luogo di cure mediche, una destinazione turistica, un centro ricerca sottomarino all’avanguardia e, ovviamente, una città galleggiante capace di spostarsi per gli Oceani verso coloro che ne hanno più bisogno in seguito a calamità naturali. E’ Dogen City la smart city flottante immaginata dai giapponesi dello studio N-Ark per far fronte ai problemi innescati dal cambiamento climatico e creare un luogo “pacifico” dove rifugiarsi.

Autosufficiente nelle risorse e nei consumi

credits: N-Ark press kit

Con la sua forma perfettamente circolare Dogen City si estenderà lungo un diametro di 1,57 km con una circonferenza di 4km. Sull’isola abiteranno circa 40 mila persone, ma solo 10mila di queste avranno l’effettiva residenza. Per il resto la città galleggiante rimarrà un luogo da visitare o dove curarsi e trascorre la convalescenza. Saranno proprio i centri medici a fornire il sostegno finanziario alla città, immaginata dai suoi creatori come un’entità autonoma. In aggiunta, la città venderà le tecnologie messe a punto nei suoi laboratori di ricerca sotterranei all’avanguardia.

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Dogen City sarà autonoma anche nella produzione del cibo a chilometro zero per i suoi abitanti, sfruttando tecniche di coltivazione con acqua di mare osmotizzata.

Ovviamente tutta l’energia necessaria ad alimentare la città proverrà da fonti rinnovabili.

Un giorno di ordinaria quotidianità su Dogen City

Essendo una città per rifugiati climatici e per cure mediche all’avanguardia, la punta di diamante di Dogen City sarà il suo sistema di telemedicina. Il software urbano a disposizione di tutti i residenti raccoglie quotidianamente le informazioni sullo stato di salute dei suoi abitanti, fornendo in tempo reale le cure mediche ottimali o gli esami da eseguire. L’obiettivo sarà quello di portare a livelli mai visti la tecnologia medica, affiancandola ad un’alimentazione sana e autoprodotta ed a un laboratorio di ricerca all’avanguardia.

Gli edifici galleggianti si spostano in base alle esigenze

Il masterplan dell’isola immaginata da N-Ark prevede tre anelli concentrici. Il primo, più esterno, conterrà le strutture abitative fisse e le infrastrutture indispensabili per la gestione idrica, energetica e fognaria. La forma esterna protegge inoltre la città dagli tsunami. All’interno prenderanno posto gli edifici galleggianti distribuibili con la massima flessibilità in base alle esigenze. L’ultimo anello è sottomarino ed accoglierà i laboratori di ricerca oltre che i server per gli infiniti dati che la città dovrà gestire.

I collegamenti avvengono in barca e sono strutturati in modo tale da poter raggiungere qualsiasi location dell’isola entro un tempo massimo di 1 ora.

Per il momento i creatori di Dogen City non si sono espressi in merito al luogo nel quale verrà costruita ne sul budget necessario, ma le previsioni parlano di un possibile completamento entro il 2030.

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