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Digital Twins: i gemelli digitali che salveranno il mondo

Digital Twins - Foto di Felix Dilly da Pixabay
Digital Twins – Foto di Felix Dilly da Pixabay

Secondo un recente rapporto i Digital Twins permetterebbero un risparmio del 35% sui costi operativi ed un aumento del 20% della produttività

(Rinnovabili.it) – Come arrestare il cambiamento climatico, progettare città più pulite, costruire edifici più green o spostare merci inquinando meno? Grazie ai Digital Twins, letteralmente gemelli digitali. Si tratta di vere e proprie repliche virtuali 3D di qualsiasi elemento fisico esista in realtà, dall’automobile alla casa. Copie in grado di prevedere il comportamento futuro che questi oggetti avranno durante la loro vita, il loro utilizzo o la loro costruzione, individuando in questo modo il percorso più sostenibile da adottare per garantire le massime prestazioni.

Digital Twins nel mondo delle costruzioni

Nel campo dell’architettura i Digital Twins sono il passo successivo ai sistemi BIM. Piattaforme virtuali che utilizzano dati in tempo reale per simulare il comportamento di un edificio, tracciare il percorso più efficiente ed individuare i punti critici che potrebbero comprometterne la corretta realizzazione o minarne la sostenibilità. I gemelli digitali potrebbero, ad esempio, analizzare il sistema di riscaldamento o condizionamento di un edificio, il suo utilizzo da parte degli utenti, gli orari di punta negli spostamenti del traffico e proporre la strategia migliore dal punto di vista energetico.

Ma non è la sola fase costruttiva ad essere interessata da questo innovativo approccio. L’intero processo potrebbe essere inserito dei Digital twins monitorando l’approvvigionamento stesso delle materie prime ed i processi industriali che ne permettono la trasformazione.

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Entrando nello specifico, la creazione di un Digital Twin di un edificio permetterebbe di garantire la massima qualità dell’aria degli ambienti indoor ad esempio, ridurre i consumi energetici impiegando energia solo quando necessaria, sviluppare un piano di mobilità sostenibile alleggerendo il carico del traffico o dei mezzi pubblici, arrivando persino a garantire la sicurezza stessa.

Modelli digitali per le città

Foto di Brigitte makes custom works from your photos, thanks a lot da Pixabay
Foto di Brigitte makes custom works from your photos, thanks a lot da Pixabay

Le città sono responsabili del 70% delle emissioni inquinanti mondiali. La popolazione è in continua crescita e ben presto le infrastrutture di cui disponiamo potrebbero arrivare al collasso se non adeguatamente integrate. Per stare al passo con l’aumento demografico si stima che , entro il 2050, dovremmo arrivare a costruire l’equivalente di 10.000 nuove città.

Qui entrano in gioco i Digital Twins, non più repliche di singoli oggetti, ma di interi ecosistemi dotati di infrastrutture e molteplici variabili.

Tra gli sviluppatori di questa innovativa tecnologia c’è anche l’azienda Cityzenith, che ha lanciato la campagna “Clean Cities e Clean Future”. Si tratta di un’iniziativa rivolta ad una selezione di città alle quali l’azienda fornirà gratuitamente il suo programma di Digital Twins per aiutarle a raggiungere il traguardo carbon neutral della Race to Zero entro il 2050.

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Ovviamente per far si che funzioni, la piattaforma deve coinvolgere diversi attori protagonisti nella vita di una città, attori che dovranno accettare di mettersi in gioco in prima persona aprendo le proprie attività allo sguardo indagatore dei Digital Twins.

Una volta compresa l’importanza della trasparenza in questo contesto, il progetto potrebbe permettere un risparmio fino al 35% sui costi operativi e di manutenzione ed un aumento del 20% della produttività, nonché un abbattimento dal 50 al 100% delle emissioni di carbonio.

Il primo progetto pilota ha da poco preso il via nell’iconico sito del Brooklyn Navy Yard a New York City.

Il Digital Twin Hub inglese

Il governo inglese sta già investendo in questa tecnologia con il progetto National Digital Twin messo a punto dal Centre for Digital Built Britain, una collaborazione con l’Università di Cambridge e il Department for Business, Energy and Industrial Strategy. L’iniziativa permetterà di creare un ecosistema che colleghi tra loro le aziende, i professionisti delle costruzioni, i sistemi di gestione delle infrastrutture ed il governo locale, per arrivare a sviluppare una vera rete di gemelli digitali.

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