Dal 2018 il numero di residenti urbani vulnerabili al surriscaldamento è aumentato del 700%
Negli ultimi 30 anni i giorni di caldo estremo delle metropoli sono aumentati del 52%, mettendo a repentaglio la vita di oltre 300 milioni di persone esposte ai rischi climatici, ma anche ai pericoli dell’ambiente urbano. Se consideriamo che entro il 2050 due abitanti su tre della Terra vivranno in città, diventa un imperativo imparare a pianificare con cura città resilienti, capaci di resistere alle inondazioni, alla siccità, alle ondate di calore, alle sovrappopolazione, ma che nello stesso tempo siano in grado di limitare il consumo di suolo, ridurre le emissioni e, perchè no, anche rendere i propri cittadini più felici. Insomma una passeggiata.
Mentre a Baku è in corso il summit sul clima, il gruppo di pianificatori esperti del programma Jameel C40 Climate Labs prova a trasformare la teoria in pratica, mettendo a disposizione degli urbanisti una Guida all’azione climatica per città più resilienti e reattive in prima linea nella lotta al climate change.
Quasi l’80% delle città sono esposte a caldo estremo ed inondazioni
Circa il 90% dell’espansione urbana nei paesi del Sud del mondo avviene in prossimità di aree a rischio e assume la forma di insediamenti spontanei e non pianificati. Allo stesso tempo, l’80% delle città sono esposte a rischi significativi dovuti a caldo estremo ed inondazioni.
Entro il 2050 più di 970 città, che ospitano 1,600 miliardi di residenti, saranno vulnerabili al surriscaldamento con impatti devastanti sulla salute. Una cifra in aumento del 700% rispetto al 2018. E secondo l’Organizzazione Internazionale per la Migrazione, entro la metà del secolo, una cifra compresa tra i 25 e i 1.000 milioni di persone sarà costretta a lasciare il proprio Paese d’origine a causa del clima imprevedibile. E’ chiaro dunque il ruolo cruciale che avrà la pianificazione urbana, primo deterrente per evitare fenomeni di migrazioni di massa.
“Le città sono il luogo dove si vincerà o si perderà la battaglia contro il cambiamento climatico” Antonio Guterres, Segretario generale ONU.
Sette città resilienti nelle 7 aree di intervento
La guida individua prima di tutto le 10 fasi più comuni utilizzate per la pianificazione urbana e per ciascuna indica quali azioni concrete andrebbero adottate per massimizzare l’azione sul clima rendendole maggiormente resilienti.
In un secondo passaggio la Guida individua e spiega sette aree strategiche di pianificazione per l’azione per il clima e presenta alcuni dei migliori esempi di politiche di pianificazione urbana attente al clima adottate dalle città di tutto il mondo per ciascuna area.
Le sette aree di chiave sono:
- Come affrontare inondazioni, caldo estremo e siccità. L’esempio di Auckland, Città del Capo, Londra, Singapore.
- Pianificare la Natura. L’esempio di Bogotá, San Paolo, Oslo.
- Pianificare gli insediamenti informali. L’esempio di Nairobi, Mumbai, San Paolo.
- Progettare Città compatte. L’esempio di Amman, Portland.
- Progettare Città policentriche e di prossimità. L’esempio di Seul, Milano.
- Pianificazione urbana per trasformare modalità del trasporto urbano e per massimizzare il trasporto pubblico. L’esempio del Delhi, Austin, Città del Messico, Giacarta.
- Progettare Edifici sostenibili. L’esempio di Shanghai, Medellín, Londra.
Le 4 città di Milano
Nella Guida di C40 Milano è utilizzata quale esempio di una buona pianificazione a scala di quartiere che ha trasformato il capoluogo lombardo in una Città di Prossimità.
Il concetto di “città di prossimità” è proprio inserita nel nuovo PGT di Milano accanto ad altre tre voci: “città sostenibile”, alla “città equa” e alla “città bella”.
Ogni nuovo progetto di sviluppo dovrà dimostrare il proprio contributo alle “quattro città” di Milano, con la possibilità di concedere maggiori densità ai progetti che dimostrino un contributo eccezionale. Per garantire la buona riuscita il Piano Generale del Territorio si spezza in 9 piani di Zona più dettagliati, riducendo così la scala di riferimento e trasformandoli in vere e proprie Guide alla rigenerazione urbana.
Per creare piani municipali basati su dati concreti, Milano sta svolgendo un’analisi per le città a 15 minuti in ciascuna delle sue 88 piccole aree amministrative a scala di quartiere.
Questa analisi, permetterà alla città di conoscere con precisione la disponibilità e l’accesso ai servizi (educativi, sanitari, culturali e ricreativi), agli spazi verdi, agli spazi pubblici di qualità, alla rete di mobilità attiva e ai trasporti pubblici. Di conseguenza emergeranno anche gli spazi residuali come i terreni vuoti o sottoutilizzati che possono essere impiegati per la rigenerazione urbana.
Con queste informazioni, la città aspira a fornire un quadro di pianificazione dettagliato e comprensibile a livello di quartiere, che accorci le distanze tra il piano generale della città, le normative di risposta locale e le trasformazioni emblematiche degli spazi pubblici e privati.
Scarica la Guida completa Climate Action for Urban Planners.