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Città intelligenti, secondo Gartner 1,6 mld di oggetti IoT nel 2016

Città intelligenti, secondo Gartner 1,6 mld di oggetti IoT nel 2016

 

(Rinnovabili.it) – Anche secondo l’agenzia Gartner l’anno  appena iniziato sarà positivo per le città intelligenti. Lo sviluppo del settore di internet delle cose (IoT) è in costante crescita e nel 2016 nel mondo ci saranno 1,6 miliardi di oggetti connessi. Questo dato paragonato alla quota di dispositivi intelligenti che abbiamo visto all’opera nel 2015 significa un incremento del 39%. 

Gli ambiti che utilizzeranno internet delle cose per migliorare prestazioni e servizi saranno molteplici. Il campo in cui si vedranno gli investimenti più consistenti sarà il settore commerciale, seguito da quello dei trasporti, servizi ed edifici residenziali. Nel settore commerciale a connettersi saranno le telecamere di sorveglianza, gli impianti di illuminazione ed altri tipi di sensori, che rappresenteranno il 24% degli investimenti complessivi dell’anno appena iniziato per le città intelligenti. Un altro 21% coinvolgerà la domotica e le smart home, delle quali si potranno controllare a distanza moltissimi aspetti, ad esempio l’impianto di riscaldamento, le luci e gli elettrodomestici.

 

“Gli edifici commerciali smart faranno il più alto uso di Internet of Things fino al 2017, dopo di che le case intelligenti prenderanno il largo fino a contare  poco più di 1 miliardo di cose connesse nel 2018,” ha spiegato Bettina Tratz-Ryan della Gartner “Soprattutto in siti di grandi dimensioni, come ad esempio le zone industriali, parchi uffici, centri commerciali, aeroporti e porti marittimi, l’IoT  può aiutare a ridurre i costi energetici, gestione degli spazi e manutenzione degli edifici fino al 30%”.

 

Il ruolo di internet delle cose nelle città intelligenti

Gli oggetti interconnessi in tutti gli ambiti analizzati da Gartner hanno lo scopo di fornire informazioni utili ed un quadro dettagliato della situazione energetica, logistica ed economica della struttura. Grazie alle analisi approfondite ottenute incrociando dati provenienti da fonti differenti connesse sarà possibile dar vita a servizi “su misura” per la smart city, i quartieri all’interno di essa ed i singoli edifici.

Per fare un esempio pratico, della smart home in cui abiteremo tra qualche anno, potremo controllare ogni aspetto da un tablet e conosceremo le cause dei consumi di energia, di quelli idrici e termici. Grazie a questo quadro riusciremo a decidere in modo consapevole se cambiare la caldaia, aumentare l’efficienza dell’impianto di illuminazione o fare un po’ di attenzione all’acqua che consumiamo.

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