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California Forever: il mistero della Smart City voluta dalla Silicon Valley, tra utopia e speculazione

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credits: California Forever Flannery Associates

Tra i finanziatori c’è anche la moglie di Jobs, il creatore di LinkedIn ed i fondatori di Stripe

(Rinnovabili.it) – Da quattro anni una misteriosa “entità” è all’opera per acquistare terreni agricoli nella contea di Solano, nella California del Nord. I sospetti nei confronti della strana iniziativa, inizialmente esternati dai proprietari terrieri e dalle autorità locali, si sono però ingigantiti tanto da attirare l’attenzione delle forze armate statunitensi e dell’FBI. Per evitare danni irreversibili ecco che la Flannery Associates, il gruppo di investitori dietro all’iniziativa, ha deciso si svelare il segreto.

I 55.000 acri acquistati nella Contea di Solano serviranno per costruire “California Forever”, una nuova smart city voluta dall’élite della Silicon Valley.

A dare l’annuncio è stata la stessa società di investimento lanciando il sito web dedicato a questa futura città intelligente costruita da zero, con tanto di render bucolici e villaggi degni delle più belle campagne italiane.

Chi c’è dietro al progetto di California Forever?

Se fino a poco meno di una settimana fa in pochi erano a conoscenza del progetto, oggi l’iniziativa ha attirato l’attenzione globale, soprattutto in considerazione di coloro che stanno dietro le quinte. Fondata da Jan Sramek, ex trader della Goldman Sachs, la Flannery Associates vanta un gruppo di investitori provenienti dalla Silicon Valley di tutto rispetto. Tra i nomi diffusi ci sono: Reid Hoffman, uno dei fondatori di LinkedIn; Laurene Powell Jobs, fondatrice della società filantropia Emerson Collective ed ovviamente moglie del defunto Steve Jobs; Patrick e John Collison, i fratelli creatori di Stripe; gli imprenditori Daniel Gross e Nat Friedman, ma anche Marc Andreessen, Chris Dixon, John Doerr, Michael Moritz, e la società di investimento californiana Andreessen Horowitz.

Energia pulita e lavoro per tutti nella futura smart city California Forever

Dando un’occhiata al sito di “California Forever” si capisce come l’idea di dar vita ad una città al limite dell’utopia, alimentata unicamente da energia rinnovabile, con la miglior qualità della vita e fulcro delle aziende leader dell’innovazione tecnologica del prossimo futuro, sia nata diversi decenni fa con un’azione studiata a tavolino dai decisori della Bay Area.

Anche la scelta del luogo, la contea di Solano, era perfetta: un’area a basso rischio di incendi, con accesso alle vie d’acqua e strategicamente collocata nel centro della regione della California Settentrionale.

Secondo quanto si apprende dai suoi creatori, la smart city California Forever sarà una comunità ricca di parchi solari e spazi aperti, con ampio margine riservato all’agricoltura e alla conservazione dell’habitat, a differenza di quanto si possa immaginare. Una città rispettosa della vicina base aerea di Travis e capace di offrire molteplici opportunità di lavoro ad una comunità considerata, dall’81% di chi oggi la abita, “senza prospettive future”.

Il progetto coinvolgerà molte realtà internazionali della progettazione e del paesaggio, per creare una smart city a misura d’uomo e con alloggi a prezzi accessibili. La mobilità leggera ed il trasporto pubblico avranno la meglio sui mezzi privati, migliorando le infrastrutture esistenti.

Le critiche delle comunità locali

Il perchè della segretezza lo spiega la stessa Flannery Associates durante il lancio della sua smart city California Forever. “Sapevamo che per costruire una comunità completa e sostenibile avremmo dovuto mettere insieme una grande azienda. L’unico modo per evitare di creare un’ondata di sconsiderata speculazione fondiaria a breve termine era non condividere i nostri piani specifici finché non avessimo finito di acquisire le proprietà”. Ma i sindaci delle comunità oggi esistenti a Solano e i funzionari locali non sembrano essere del tutto favorevoli all’intervento, esprimendo scetticismo e preoccupazione in merito ad alcune iniziative scorrette che avrebbero danneggiato i proprietari agricoli locali.

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