Il Distretto di Barangaroo è uno più grandi interventi di rigenerazione urbana con traguardo Carbon Neutral. Alimentato da energia rinnovabile, con l'80% di rifiuti riciclati e solo green building certificati, il quartiere sta trasformando il quartiere degli affari di Sydney
Tra i green building completati anche il primo edificio commerciale in legno d’Australia
(Rinnovabili.it) – Era il 2005 quando il governo del New South Wales, lo Stato dell’Australia con capitale Sydney decise di riqualificare l’area portuale dismessa allora conosciuta come “East Darling Harbour” nel primo distretto carbon neutral della città: il quartiere Barangaroo.
Grazie ad un concorso internazionale, quella che prima era una barriera fisica presto sarebbe diventata un’area della città ad uso pubblico, caratterizzata da architetture altamente sostenibili e da un mix di funzioni interconnesse.
Tre le aree di interesse del progetto:
- Barangaroo South, il dinamico quartiere commerciale e residenziale. 100% carbon neutral e il cui sviluppo immobiliare è gestito dalla Lendlease International Towers Sydney Trust;
- Central Barangaroo, l’ultimo tassello del puzzle sarà il luogo di svago, collegamento tra la natura di Barangaroo reserve e la frenesia del South;
- Barangaroo Reserve, 6 ettari di riserva naturale restituita alla città nel 2015 e polmone verde dello sviluppo.
Proprio a Barangaroo South sono stati completati alcuni degli edifici più
Il primo distretto australiano certificato Carbon Neutral dal Climate Active
Secondo gli sviluppatori il distretto di Barangaroo è il primo ad essere certificato Carbon Neutral dall’iniziativa Climate Active. Qui tutta l’energia utilizzata è prodotta da fonti rinnovabili fuori sede.
Un impianto di riciclaggio della acque reflue, ovviamente alimentato dall’energia solare, riduce gli sprechi idrici dell’intera area. Anche l’acqua piovana viene recuperata e riciclata per l’irrigazione.
I carburanti utilizzati per il trasporto quando ancora basati su fonti fossili, sono compensati con programmi di compensazione delle emissioni con sede esclusivamente nella regione.
Le emissioni degli edifici sono ridotte anche grazie alle infrastrutture integrate nel quartiere come l’impianto di teleraffreddamento che sfrutta le acque del porto di Sydnay, la smart grid, gli impianti di cogenerazione a bassa tensione ed ovviamente il sistema per il riciclo delle acque.
Oltre l’80% dei rifiuti operativi provenienti dagli edifici anzichè finire in discarica vengono riciclati. Inoltre tutti gli inquilini sono obbligati a servirsi da appaltatori per la gestione dei rifiuti che garantiscano lo smaltimento responsabile dei rifiuti.
Ultimo, ma non meno importante punto di valore del distretto Barangaroo è la soddisfazione degli abitanti. Oltre il 50% del sito è riservato a spazi pubblici aperti ed accessibili. Ed i collegamenti di trasporto pubblico, attuali e futuri, garantiscono la massima accessibilità al sito.
Storia del sito, sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale, sono integrati nel sistema di apprendimento delle scuole della zona, rendendo le future generazioni parte integrante del cambiamento.
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Tra i progettisti delle torri green anche Renzo Piano, SOM e Roger Stirk Harbour + Partners
Molti degli edifici già realizzati nel distretto di Barangaroo sono progettati da grandi firme internazionali tra questi troviamo Renzo Piano, autore della One Sydney Harbour (Barangaroo South) e Roger Stirk Harbour + Partners, designer delle tre torri Internazionali.
A WilkinsonEyre il compito di progettare Crown Sydney la torre più alta, ma anche il team di SOM impegnato nel masperplan di Central Barangaroo.
Tutti gli edifici sono progettati per soddisfare i massimi livelli di sostenibilità ed efficienza garantendo il raggiungimento di 6 stelle nel Green Star Design del GBC Australia e il punteggio platinum del rating NABERS.
Barangaroo South vanta anche il completamento del primo edificio per uffici in legno d’Australia, l’International House progettato da Tzannes. I sei livelli fuori terra dell’edificio sono costruiti unicamente con una struttura in legno multistrato CLT, compresi pavimenti, colonne, pareti, tetto e vani ascensore. Per completarlo sono serviti circa 3.500 mc di legname coltivato in modo sostenibile o proveniente da percorsi di riciclo. Un notevole risparmio per l’ambiente evitando il cemento come principale materiale costruttivo.