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L’architetto del futuro potrebbe essere una IA

Architetture organiche, grattacieli fatti di alghe, città che purificano l'aria, sono le immagini prodotte da software IA sempre più evoluti, che da semplici input di testo danno vita a scenari futuristici

Tra i software IA più conosciuti c’è MidJourney e DALL-E

(Rinnovabili.it) – In tutti i film distopici e fantascientifici che immaginano futuri più o meno probabili c’è sempre una Intelligenza Artificiale a capo di tutto. Ma oggi la realtà sta rapidamente raggiungendo la fantasia. Il mondo dei software dedicati a creare render sempre più realistici si è avvicinato al mondo dell’IA ed ha aperto la strada a sistemi come DALL-E e MidJourney, programmi “addestrati” a generare immagini iperealistiche partendo da descrizioni di testo. I più social si saranno certamente imbattuti in immagini di questo tipo, quasi sempre rintracciabili proprio con l’hastag di MidJourney.

Al di la del fascino che queste raffigurazioni possono avere, designer ed architetti si sono messi al lavoro per capire se questo sistema possa in qualche modo contribuire al miglioramento delle architetture e delle città del futuro.

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Il risultato è ovviamente affascinante. Tra i più accreditati nomi in questo vasto panorama c’è Manas Bhatia, o anche Andrew Kudless con le particolarissime architetture fuse nei tronchi degli alberi. Servendosi dell’IA di MidJourney è riuscito ad immaginare città del futuro costellate da grattacieli biofili, architetture che purificano l’aria, o ancora edifici autogenerati dalle alghe. Per ottenere risultati soddisfacenti l’input viene inserito più e più volte con combinazioni di parole e immagini diverse. L’aspetto interessante è che, a differenza dei tradizionali software per render 3D, i programmi di IA sono in grado di “riempiere” gli spazi vuoti da soli.

Per il momento si tratta solo di suggerimenti visivi, tuttavia strumenti di questo tipo di fatto forniscono già un concept, superando la fase più complicata del processo creativo.

Dall’edificio alla pianificazione urbana

Così come è possibile servirsi del deep learning di una Intelligenza artificiale per creare architetture organiche, lo stesso concetto può essere impiegato per la pianificazione urbana. Anche in questo caso si tratta solo di stimoli visivi, ma dal grande effetto scenico. Una città caotica e grigia, viene rivitalizzata inserendo viali pedonali, spazi verdi rigogliosi, sistemi di trasporto puliti.

MidJourney ed i suoi fratelli sono ancora alle prime fasi, ma in molti (tra i quali anche Apple) si stanno già muovendo per riempieri il gap che separa il concept dell’immagine dalla sua trasformazione in progetto architettonico con tanto di piante e prospetti.

Per ora a dare l’input serve ancora l’intervento umano, ma chissà il futuro cosa ci riserverà.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.