La vita sostenibile car-free, ecoturismo e innovazione saranno i punti di forza di Alnama Smart City
(Rinnovabili.it) – All’inizio era Masdar, la prima città intelligente ed ecofriendly, immaginata quasi come un’utopia nel deserto. Oggi, le città di questo tipo, progettate da zero e con la sostenibilità come slogan, si diffondono a macchia d’olio. E’ il caso di Alnama Smart City, il cui masterplan è stato presentato in questi giorni dai progettisti di Urb. Il nuovo centro sorgerà a Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita, ed avrà una estensione di bel 10 kmq, andando ad accogliere a regime oltre 44.000 residenti.
Il team di Urb, guidato dal CEO Baharash Bagherian, con sede nel Design District Dubai, non è nuovo a proposte visionarie di questo genere. Tra i progetti recentemente presentati ci sono The Sustainable City a Yiti, The Sustainable City Yas Island, Nexgen Sustainable City a El Cairo, e molto probabilmente, alcuni altri ancora da svelare. Il fil rouge dei progetti è sempre lo stesso: disegnare città da zero che utilizzano strategie all’avanguardia per raggiungere i più alti livelli di standard di vita. Questo comporta prestare attenzione a tutti gli aspetti della vita quotidiana, dall’impiego lavorativo, alle cure mediche, senza tralasciare il tempo libero, fino alla produzione di cibo in loco.
Economia circolare
Il masterplan di Alnama Smart City è disegnato sfruttando principalmente strategie di progettazione passiva. Orientamento, illuminazione, ventilazione, densità e forma, sono studiate attentamente per ridurre al minimo l’investimento finanziario, ma garantire le massime qualità.
In tutti i progetti di Urb esiste un hub tecnologico green che controlla tutti i sistemi della città. Le società dedicati alla raccolta dei rifiuti, alla gestione dell’acqua, all’energia, alla mobilità, fino ad arrivare allo stesso cibo prodotto, entrano a far parte di una unica rete. In questo modo gli sprechi sono ridotti al minimo e il riciclo è invece massimizzato. Si punta a rendere la città resiliente e flessibile al cambiamento. Ovviamente per garantire il successo del progetto, sarà essenziale integrare nella pianificazione soluzioni Information Communication Technologies – ICT- e Internet of Things – IoT.
“ALNAMA mira a essere la prossima generazione di città autosufficienti, producendo tutto il fabbisogno di energia rinnovabile della città, nonché l’apporto calorico alimentare del residente in loco. L’agricoltura biosalina, i giardini produttivi, gli uadi e gli habitat ricchi di carbonio sono caratteristiche chiave del design paesaggistico innovativo e resiliente dello sviluppo”, afferma Baharash Bagherian nell’illustrare la nuova città.
Più importanza all’urbanistica della città che ai singoli edifici
Così come le altre città immaginate da Urb, anche la prossima smart city di Riyadh segue una progettazione su grande scala. Gli edifici sono solo una tessera del puzzle. La disposizione è dettata prima di tutto dalle esigenze naturali, dalla ventilazione e dall’orientamento. Poi si crea una rete di sistemi biofili verde e blu, lungo la quale si inseriscono i percorsi ciclo pedonali, il sistema di trasporto pubblico esclusivamente elettrico e le aree verdi. I veicoli privati sono limitati alla parte più esterna della città, evitando di mischiare mobilità veloce e lenta.
All’interno della pianificazione trovano poi posto le fattorie urbane idroponiche, i giardini pensili, tetti verdi, indispensabili per produrre il cibo necessario e migliorare la qualità dell’aria.
“Il masterplan e il paesaggio di ALNAMA sono progettati come soluzioni olistiche multifunzionali per migliorare la sostenibilità sociale, ambientale ed economica della città. ALNAMA è pianificato attraverso il design del paesaggio della città, piuttosto che il design dei suoi edifici. Ciò crea un’urbanistica più socialmente inclusiva, più economicamente preziosa e più sensibile all’ambiente”, prosegue Baharash Bagherian.
La grande importanza dell’oro blu
Il luogo prescelto, nel cuore dell’Arabia non è tra i più umidi. Per questo la rete di gestione delle acque piovane è uno dei cavalli di battaglia del progetto. I “wadi”, i canali sotterranei e superficiali, recuperano l’acqua piovana aiutando a raffrescare l’ambiente. Una parte dei consumi idrici provengono dai dissalatori, recuperando a loro volta gli scarti prodotti dal processo, ai fini energetici.
Economia, turismo e cure mediche
I soldi necessari al funzionamento della città verranno prima di tutto dai turisti,visto che Anama Smart City proverà a diventare una meta internazionale per le sue caratteristiche innovative. Inoltre le metterà a disposizione di cittadini e visitatori, una serie di centro medici all’avanguardia, richiamando start-up e aziende innovative per la ricerca continua.