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2 italiane scelte da Pathways2Resilience, il programma UE per l’Adattamento climatico

Annunciate le 40 regioni parte del primo step del programma europeo Pathways2Resilience per l’adattamento climatico. 18 mesi per mettere in atto un approccio sistemico contro fenomeni come la siccità, le inondazioni, alluvioni e ondate di caldo

Pathways2Resilience è parte della EU Mission: Adaptation to Climate Change

Questa settimana le prime 40 regioni e comunità europee, selezionate dal programma Pathways2Resilience della Mission UE per l’Adattamento climatico, inizieranno il proprio viaggio verso un futuro più resiliente. L’obiettivo della missione sarà quello di coinvolgere oltre 100 comunità locali con differenti problematiche legate al cambiamento climatico come la siccità, le inondazioni e gli incendi, ed individuare un’ampia gamma di soluzioni replicabili.

Il programma Pathways2Resilience fornirà sia un aiuto economico (21 milioni di euro di finanziamenti) che un supporto tecnico alle amministrazioni pubbliche locali.

Tra questi primi apripista ci sono anche la regione Marche e l’Umbria, che rappresenteranno l’Italia trovando soluzioni efficaci alle “debolezze comuni” che uniscono gran parte del territorio nazionale.

Adaptation to Climate Change, i primi passi del progetto Pathways2Resilience

Nell’attuale scenario probabile di riscaldamento globale di 2°C, diversi studi prevedono addirittura una perdita di benessere pari a 83 miliardi di euro all’anno. Le regioni e le comunità svolgono e svolgeranno un ruolo da protagonista in questo contesto. E’ infatti a livello locale che le misure di prevenzione e resilienza vengono testate sul campo, dimostrando la fattibilità o meno di determinate soluzioni. Con questo spirito parte il Programma Pathways2Resilience coordinato da Climate-KIC, ponendosi l’obiettivo di definire non solo una strategia di resilienza climatica, ma anche un piano d’azione e un piano di investimento di accompagnamento. 

“Costruire un futuro resiliente per tutti richiede non solo di proteggere i più vulnerabili, ma anche di assicurarsi che partecipino alla progettazione di soluzioni e alle opportunità che ne derivano. Possiamo raggiungere comunità fiorenti, adattandoci al contempo a un clima in cambiamento, attraverso il potere della collaborazione, dell’ingegno e dell’apprendimento condiviso”, spiega Laura Pando Martínez, Learning Orchestrator di Climate-KIC.

Allo stesso tempo però il programma proverà ad uscire da quella logica puntuale che, troppo spesso, ci porta ad affrontare i problemi uno alla volta, caso per caso, con un approccio frammentato senza però avere una visione più ampia. La Mission UE Adaptation to Climate Change si pone invece quale obiettivo la necessità di adottare un approccio sistemico e trasformativo a livello continentale.

A questo bando che ha visto la selezione delle prime 40 regioni, seguirà una seconda call a giugno 2025 per completare il supporto a 100 comunità definite dal programma europeo.

Marche e Umbria tra le prime 40 regioni selezionate

L’Italia occupa un’area ad alta vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Lo dimostrano le numerose alluvioni che ci troviamo ad affrontare nel periodo autunnale, le ondate di calore e la siccità estiva o l’erosione costiera. La recente adozione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) prova a definire una rotta per migliorare la capacità di resilienza dei sistemi socio-economici e naturali. Il programma Pathways2Resilience andrà a rafforzare queste iniziative traendo spunto anche dall’esperienza di altre realtà europee. 

Le Marche e l’Umbria sono state scelte come parte della 40 regioni del primo step a partire da un pool di ben 164 candidati. Il progetto ha durata di 18 mesi, a partire da settembre 2024 fino a febbraio 2026, durante i quali le Regioni verranno supportate al fine di giungere ad una transizione climatica che rispetti i criteri di sostenibilità.

Che differenza c’è tra adattamento climtico e resilienza climatica? 

La resilienza climatica è definita dal potrebbe essere definita come “la capacità di anticipare, preparare e rispondere a eventi pericolosi, tendenze o disturbi correlati al clima”. Migliorare la resilienza climatica richiede la valutazione di come il cambiamento climatico porterà a nuovi rischi climatici o modificherà quelli attuali e l’adozione di misure per affrontarli meglio. L’adattamento climatico invece è il processo di adattamento al clima e ai suoi effetti per ridurre i danni o sfruttare le opportunità.

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