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A che punto sono le 9 smart cities italiane in viaggio verso la Neutralità climatica? 

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Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino le nove città protagoniste 

A che punto è il viaggio verso la riduzione delle emissioni delle nove smart cities italiane che partecipano al programma europeo “100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030”? A fare il punto della situazione pensa ASviS Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile in un nuovo quaderno che analizza nel dettaglio i Climate City Contract di Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino.

Nove città apripista 

Lanciata nel 2022, la Missione “100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030″ del programma Horizon Europe punta a trasformare le città europee in modelli di neutralità climatica. Le nove realtà urbane italiane avranno dunque un compito cruciale per tracciare una rotta che porterà fino al 2030.

L’analisi ASviS permette di entrare nel dettaglio dei nove Climate City Contract, ovvero  i documenti con cui ciascuna città presenta alla Commissione europea gli impegni strategici, i piani d’azione e i relativi investimenti per raggiungere l’ambizioso obiettivo di ridurre di almeno l’80% le emissioni climalteranti entro il 2030, adottando innovazioni che coinvolgono ogni ambito della vita nelle aree urbane tra cui mobilità, infrastrutture, riscaldamento degli edifici, ciclo dei rifiuti, gestione delle risorse idriche e del verde. 

Queste città faranno da apripista per le altre realtà italiane, definendo un percorso concreto che coinvolga non solo la governance, ma anche cittadini, stakeholder e aziende. L’esperienza dei contratti climatici delle nove città analizzate è replicabile anche in altre aree urbane, in particolare in quelle che gravitano intorno ai Comuni capoluogo di Provincia, dove sono concentrate le maggiori fonti di emissioni climalteranti di tutto il Paese.

“Le città sono ecosistemi complessi che allo stesso tempo influenzano e subiscono le dinamiche climatiche attraverso i sistemi dell’abitare, della mobilità, della produzione e consumo di energia e della gestione dei rifiuti”, dichiara il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini. “Il percorso verso la neutralità è difficile ma possibile”.

A che punto sono le strategie delle 9 smart cities

Non tutte le città italiane parte della Missione UE “100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030” hanno raggiunto lo stesso livello. In prima fila troviamo Firenze e Parma che hanno già ricevuto l’approvazione del proprio Climate City Contract. Cinque città ovvero Bergamo, Bologna, Milano, Prato e Torino, sono in attesa dell’approvazione, mentre le altre due, Padova e Roma, devono ancora completarlo e presentarlo. 

Le 5 C della neutralità climatica 

Anna Lisa Boni, coordinatrice delle nove smart cities italiane al lavoro verso la neutralità climatica, utilizza cinque parole chiave per definire la Mission europea:

Tutti punti trattati nei Climate City Contract determinanti anche per superare gli ostacoli in un’ottica di informazioni condivise. 

Ciascun contratto è suddiviso in tre sezioni: 

Scarica qui il Quaderno “I Climate City Contract delle nove città italiane della missione Ue sulla neutralità climatica entro il 2030”, realizzato da ASviS.

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