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100 Smart cities UE, obiettivi 2030 a rischio: “siamo ancora troppo lenti”

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Il sondaggio ha coinvolto 10 Paesi europei e 550 esperti

(Rinnovabili.it) – Misure politiche insufficienti, finanziamenti inadeguati, tecnologia ed innovazione troppo poco diffusa: secondo il report “Fit for the Future Cities: How technology can accelerate Sustainable Change”, se la situazione non cambia, l’obiettivo di creare 100 Smart Cities UE entro il 2030, potrebbe essere molto difficile da raggiungere.

Lo studio è stato commissionato da Vodafone a Opinion Matters ed ha coinvolto 10 Paesi Europei e intervistato 550 esperti di città intelligenti che ricoprono ruoli chiave nello sviluppo di tecnologie innovative.

L’obiettivo dell’indagine è individuare a che punto siamo e quali sono le carenze o le difficoltà da affrontare per raggiungere l’obiettivo 100 Smart Cities UE entro il 2030.

I risultati del report

Fit for the Future Cities ha rilevato alti livelli di interessamento e supporto all’adozione si soluzioni smart per le città:

Sebbene i 10 Paesi si trovino ad un punto cruciale di svolta nella rotta verso la trasformazione smart, gli esperti interrogati dal report, hanno evidenziato una sottostante “frammentazione delle responsabilità”. Ovvero: per superare un ostacolo spesso servono interventi a diversi livelli geografici e un complesso coordinamento tra i consigli comunali, governi o addirittura organismi intergovernativi come l’UE.

Gli ostacoli ancora da superare per raggiungere il target 100 smart cities UE

Secondo gli esperti intervistati i principali ostacoli all’implementazione delle città intelligenti sono:

Le città intelligenti svolgono un ruolo essenziale in Europa nell’adattarsi alle più grandi sfide del nostro tempo come la crisi energetica in corso”, ha affermato Joakim Reiter, Chief External Affairs Officer, Vodafone Group. “Con tre quarti dei cittadini dell’UE che vivono nelle città e le città che rappresentano il 78% del consumo energetico mondiale, dobbiamo investire in soluzioni digitali in grado di ridurre il consumo energetico complessivo e ridurre la dipendenza dalle fonti di energia del carbonio. Se tutte le parti interessate dei settori pubblico e privato possono unirsi per dare la priorità allo sviluppo di tecnologie innovative, infrastrutture adeguate e competenze digitali, possiamo affrontare le sfide della mobilità, della digitalizzazione e dell’efficienza energetica dell’Europa”.

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Misure politiche, strategia chiave per accelerare il processo

Un ruolo chiave nell’adozione di strategie per implementare le smart cities è sicuramente ricoperto dalla politica.

Il rapporto identifica le aree politiche chiave in cui l’azione potrebbe accelerare l’adozione delle città intelligenti in tutta Europa e raccomanda quattro azioni specifiche:

  1. Garantire che siano resi disponibili finanziamenti adeguati, sia attraverso investimenti pubblici che privati, e che le città siano informate del supporto a loro disposizione, insieme a chiare indicazioni su come accedervi.
  2. Sviluppare progetti di città intelligenti, incoraggiando la creazione di task force per le città intelligenti. Queste task force dovrebbero condividere le migliori pratiche, ad esempio su come condividere i dati, e sviluppare strutture per misurare l’efficacia e l’impatto delle soluzioni per le smart cities. Le task force possono anche fornire raccomandazioni su come sviluppare e rispettare i quadri giuridici che influiscono sulla diffusione delle città intelligenti, come la sicurezza informatica.
  3. Migliorare l’alfabetizzazione e le competenze digitali sia per la forza lavoro che seleziona e implementa soluzioni di città intelligenti, sia per i cittadini che utilizzeranno i servizi supportati da queste soluzioni.
  4. Rendere disponibile e alla portata di tutti una connettività di alta qualità, poiché questo è il catalizzatore per lo sviluppo di una città intelligente di successo.
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