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Smart Cities in Italia: le strategie per il futuro

(Rinnovabili.it) – Come rendere più ‘smart’ il sistema Italia avviando una trasformazione in chiave sostenibile ed efficiente delle nostre città. Questo il filo conduttore del report “Smart Cities in Italia: un’opportunità nello spirito del Rinascimento per una nuova qualità della vita” commissionato dall’azienda ABB al gruppo di ricerca The European House – Ambrosetti, per individuare e risolvere le principali problematiche che affliggono i centri urbani del nostro Paese, reinventando le città ed adottando strategie adeguate che possano portare a benefici economici, ambientali e sociali.

Tutt’altro che marginali i vantaggi che si potrebbero trarre dalla corretta applicazione dei principi smart, a partire dal vantaggio economico, che secondo il rapporto potrebbe raggiungere addirittura i 10 punti di PIL l’anno, a fronte tuttavia di un investimento iniziale di considerevoli dimensioni stimato in 50 miliardi l’anno (3 punti di pil), ma che se rivolto alle principali 10 città italiane potrebbe scendere a 6 mld, senza contare poi gli innumerevoli e non quantificabili ritorni in termini di immagine e competitività internazionale, coesione sociale, creatività, innovazione, diffusione di conoscenza e vivibilità.

Il punto forte della ricerca ed il primo passo da compiere per evolversi in questa direzione è la creazione di un’unica cabina di regia che possa gestire i processi smart, per contribuire all’evoluzione del nostro Paese portando avanti azioni comuni e non singoli interventi isolati.

Per ottimizzare i tempi ed ottenere risultati concreti nel minor tempo possibile, il Report propone un piano d’azione suddiviso in 7 passaggi chiave, in grado di rendere il Paese più smart:

  1. Individuare una strategia comune per l’Italia e le modalità per realizzarla anche attraverso l’azione concreta del Governo.
  2. Mettere a punto una governance nazionale per i temi smart che indirizzi l’azione e definisca un quadro univoco su tutti i temi che compongono le smartness.
  3. Lanciare la versione italiana del modello europeo di partenariato per l’innovazione rivolto alle smart city, concentrando le risorse disponibili su un numero limitato di progetti ad elevato potenziale.
  4. Istituire un premio per le prime 5 città che raggiungono il massimo livello di “smartness”, misurato con la metrica dei benefici effettivi per i cittadini.
  5. Impegnarsi formalmente a portare a compimento o a chiudere definitivamente alcune iniziative avviate e mai concluse, direttamente e indirettamente legate alle smart city.
  6. Produrre velocemente risultati tangibili, promuovendo soluzioni smart già oggi disponibili e a basso costo.
  7. Aumentare del 10% in 5 anni il tempo “realmente libero” degli italiani, per dare prova della serietà dell’impegno su tutti gli ambiti selezionati.

Lo studio presenta inoltre una graduatoria delle nostre città misurando quanto sono smart oggi i capoluoghi italiani in base alle azioni già intraprese, agli obiettivi raggiunti ed al coinvolgimento dei cittadini nei processi di trasformazione. La classifica stilata dal report vede in testa Milano con 50,8 punti su una scala da 1 a 100, seguita da Roma con 49.7 e Venezia a 42,5, per poi passare a Bolzano, Bologna e Genova che presentano criticità medie e concludersi agli ultimi posti della classifica, con

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