Secondo uno studio Ambrosetti che verrà presentato il 4 maggio a Roma, la filiera italiana degli Edifici Intelligenti ha effetti moltiplicatori sul mercato, ogni 100 euro investiti se ne attivano altri 187.
Su 100 posti di lavoro esistenti lo smart building ne genera altri 178 su
(Rinnovabili.it) – Secondo uno studio della European House Ambrosetti, il mercato italiano dello Smart Building vale 130 miliardi di euro. Ogni 100 euro direttamente investiti nel comparto se ne attivano a cascata ulteriori 187, con un effetto moltiplicatore sull’economia.
Questa è la prima volta che in Italia si mappa la filiera dell’Edilizia Intelligente, una rete del valore complessa che coinvolge 35 settori e 180 sotto settori economici.
Cosa sono gli Smart Building
Secondo i ricercatori della Ambrosetti gli Edifici Intelligenti sono la chiave per decarbonizzare il nostro futuro. Tecnologie ICT, digitalizzazione degli impianti e componenti smart potrebbero essere il mezzo che ci traghetterà velocemente verso un settore delle costruzioni più sostenibile a livello ambientale, sociale ed economico. Oggi il comparto residenziale del nostro Paese è responsabile del 45% dei consumi energetici e del 18% delle emissioni inquinanti anche a causa dell’età dei nostri immobili, per il 72% con più di 40 anni sulle spalle. Ma solo lo 0,85% di questo colabrodo energetico viene rinnovato ogni anno, mettendo a rischio gli obiettivi di efficienza energetica fissati dall’UE entro il 2030. Per mettere a sistema le tecnologie più avanzate The European House – Ambrosetti ha creato il 1° Think Thank dedicato allo Smart Building, una filiera che coinvolge 350.000 aziende e 626.000 occupati.
La ricerca completa verrà presentata il 4 maggio a Roma in occasione del Forum Finale della Community Smart Building alla quale collaborano anche Abb, Ance Varese, Applia Italia, Bticino, Celli Group, Comoli Ferrari, Kone e MCZ.
Effetto moltiplicatore
Gli effetti del settore Smart Building sull’economica sono esponenziali. “Il moltiplicatore economico, che nel 2010 era pari a 2,59, è cresciuto dell’11% negli ultimi dieci anni, attestandosi a quota 2,87, a dimostrazione di una filiera dinamica, trainante e in solido sviluppo” commenta il report Ambrosetti. Ad oggi il settore genera 130 miliardi di euro di fatturato e 39 mld di valore aggiunto. Anche in termini occupazionali le ricadute sono molteplici: ogni 100 posti di lavoro la filiera dell’Edifico Intelligente ne attiva ulteriori 178 per un totale di 278 occupati a tempo pieno.
Ma serve una manodopera specializzata che purtroppo al momento il mercato non riesce a coprire nella sua interezza. “In Italia questa filiera è capillare e diffusa lungo tutto il territorio nazionale, con il 31% delle aziende operanti nel Nord Ovest, il 21,7% nel Nord Est, il 23,7% e il 23,6% rispettivamente al Centro e al Sud e nelle Isole” spiega Lorenzo Tavazzi, partner di The European House Ambrosetti. “Il concetto di “edificio intelligente” dimostra quindi di avere delle rilevanti ricadute a livello economico e occupazionale per il nostro Paese. A questo si aggiunge il ruolo trainante nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione che l’Europa e l’Italia hanno fissato al 2030 e al 2050”.