(Rinnovabili.it) – Parte la campagna informativa di ANCE Emilia Romagna destinata ai Comuni colpiti dal sisma del maggio 2012, attraverso incontro sul territorio ed un vademecum per la ricostruzione post terremoto.
“L’Emilia Romagna sta reagendo al tragico evento del terremoto con un esemplare senso di responsabilità, con lo spirito di una comunità forte che ha immediatamente avviato la ricostruzione”.
Sono queste le incoraggianti parole del presidente dell’Ance Emilia Romagna Gabriele Buia, in merito alle strategie adottate dal territorio per la ricostruzione dopo il Sisma che colpì l’Emilia nel maggio 2012.
Dolo il Sisma, l’Emilia si è rimboccata le maniche riuscendo la dove altri avevano fallito, partendo dalla messa in sicurezza di scuole ed ospedali, la ristrutturazione di abitazioni e complessi storici, soprattutto grazie ad “una legislazione che incoraggia la ricostruzione e non la delocalizzazione – come sottolinea Buia – evitando l’impoverimento del sistema produttivo locale e l’abbandono dei centri storici”. Sono gli stessi dati della Regione a confermare questo trend, evidenziando come i lavoratori in cassa integrazione siano passati da 41.335 dopo il sisma, a 2.627 solo ad un anno di distanza.
Vademecum per la ricostruzione post sisma
Per sostenere e valorizzare le imprese di costruzione locali che, nonostante la crisi, dopo il Sisma in Emilia hanno puntato alla qualità del prodotto offerto sia sotto l’aspetto energetico che antisismico, l’Associazione Costruttori dell’Emilia Romagna ha lanciato una nuova campagna informativa.
Partendo da un vademecum per la ricostruzione accessibile a chiunque e attraverso numerosi incontri informativi che si svolgeranno nei Comuni colpiti dal Sisma del 2012, cittadini ed operatori saranno messi nella condizione di poter intervenire tempestivamente, avendo ben chiare le esigenze normative, le possibili risorse finanziarie e gli attori disponibili.
“Tutta la filiera delle costruzioni (Amministrazioni locali, progettisti ed imprese) infatti deve operare, d’intesa con il sistema creditizio – prosegue il Presidente Buia – per accelerare il processo di ricostruzione e consentire alle famiglie ed alle imprese di poter vivere e lavorare in edifici sicuri. La qualità progettuale, la sicurezza statica e la sostenibilità energetica/ambientale debbono costruire i drivers fondamentali su cui orientare la ricostruzione e l’attività delsettore delle costruzioni nel processo di rigenerazione urbana accelerato in Emilia Romagna dal sisma del maggio 2012″.
“E’ necessario – ha concluso il Presidente di ANCE Emilia-Romagna – che il committente danneggiato (cittadino o impresa) per conto del quale viene realizzata l’opera e che affida i lavori ad un’impresa edile sappia che le attuali normative sulla sicurezza nei cantieri edili (Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e s.i.m.) lo responsabilizzano in quanto perno intorno al quale ruota la sicurezza nel cantiere, attribuendo di fatto precise responsabilità di carattere penale ed amministrativo, con conseguenti sanzioni in caso di violazioni”.
Come precisa l’Ance il committente è colui che per primo ha il compito di valutare il soggetto al quale affidare le chiavi della propria casa. “E’ il committente, infatti che sceglie il progettista di fiducia e l’impresa alla quale affidare i lavori, sulla base di valutazioni tecniche, professionali ed economiche. Risparmiare sulla sicurezza non è corretto e può costare caro” ha concluso Buia.