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Sisma Bonus: per CNA è utile alla ricostruzione, ma ancora troppe criticità

Sisma bonus - Foto di Angelo Giordano da Pixabay
Foto di Angelo Giordano da Pixabay

l Sisma bonus permette di potenziare il superbonus 110% con un ulteriore incremento del 50% sul limite di spesa

(Rinnovabili.it) – Troppa burocrazia e poca sensibilizzazione dei cittadini rallentano l’utilizzo del Sisma Bonus e del Superbonus 110% per i progetti di ricostruzione dei territori colpiti dal terremoto del 2016.

Ad affermarlo è il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori nella figura del suo Presidente Francesco Miceli in un recente comunicato.

“Ricostruzione e rinascita: binomio imprescindibile per consentire, con appositi programmi, un futuro alle popolazioni e ai territori colpiti dal sisma dell’agosto del 2016, valorizzandone i bisogni e le potenzialità all’insegna della transizione ecologica e della sostenibilità. Serve agire in fretta per scongiurare il definitivo spopolamento di quei luoghi”, afferma Miceli.

“Auspico – ha poi proseguito – che il Pacchetto Sisma bonus, recentemente varato grazie al Fondo aggiuntivo del Pnrr, vada proprio in questa direzione. Serve una decisa accelerazione, affrontando e risolvendo le troppe criticità che quotidianamente ostacolano il processo di ricostruzione e che sono per la stragrande maggioranza causate da elefantiaci processi burocratici”.

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A detta del CNAPPC ciò che serve è la semplificazione più volte richiesta inerente la presentazione delle pratiche, per alleggerire l’infinito iter previsto dagli USR, Uffici Speciali Ricostruzione. Un ulteriore beneficio, deriverebbe dalla riduzione dei tempi per i pagamenti dei Sal (Asseverazione di Stato di Avanzamento dei lavori), che al momento possono vantare tempi “a dir poco biblici” generando una serie di problemi concatenati anche ai professionisti tecnici.

Superbonus 110% potenziato e combinato

Per Silvia Pelonara, responsabile del Dipartimento Protezione civile, cooperazione e solidarietà del Consiglio Nazionale, “un altro aspetto che causa ritardo negli interventi è rappresentato dall’aumento dei costi dei materiali da costruzione: nonostante l’alto numero dei decreti, infatti, i cantieri non riescono a partire poichè con prezzi non remunerativi le imprese non avviano i lavori, causando un allungamento dei tempi”.

Pelonara sottolinea inoltre come “il coinvolgimento del mondo delle professioni, sia in termini di risoluzione delle problematiche che di proposte, sia sostanzialmente accantonato con un totale sottoutilizzo del Tavolo tecnico, ma anche dell’Osservatorio che dovrebbe monitorare l’operato dei tecnici. Le gare di affidamento dei servizi professionali sono inaccettabili in quanto attribuite al massimo ribasso. Di concorsi di progettazione – infine – nessuna traccia nonostante siano previsti in diverse ordinanze commissariali”.

La soluzione, secondo il Consiglio Nazionale, è indirizzata verso la sensibilizzazione dei cittadini verso queste pratiche, portandoli ad optare per l’impiego congiunto del Superbonus 110% e del sisma bonus, ottenendo così un incremento del 50% sul limite di spesa per gli interventi di ricostruzione.

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