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Messa in sicurezza del patrimonio immobiliare indispensabile: dal 2010 oltre 1.500 fenomeni estremi

sicurezza del patrimonio immobiliare
Foto di Angelo Giordano da Pixabay

Secondo le rilevazioni ANCE, l’Italia negli ultimi 20 anni è stato il maggior beneficiario del Fondo di solidarietà dell’UE con il 37% delle risorse totali

(Rinnovabili.it) – L’Italia è un Paese particolarmente soggetto a calamità naturali, lo confermano i dati relativi al Fondo di solidarietà dell’UE che vendono il Nostro paese quale principale beneficiario degli ultimi 20 anni, con oltre 3 miliardi di euro ricevuti, pari al 37% dell’importo totale erogato a 28 Pesi europei. Analizzata sotto questa luce, la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare e del territorio diventa chiaramente una priorità.

A perorare la causa portando il contributo concreto di alcuni macro temi da affrontare prioritariamente, è ANCE in occasione dell’Audizione presso al Commissione Ambiente alla Camera in merito al DDL Protezione civile e ricostruzione.

Superare la fase emergenziale e rendere strutturale la messa in sicurezza

L’Italia è un Paese particolarmente soggetto a calamità naturali; Legambiente, nell’Osservatorio Città Clima 2022, ha individuato più di 1.500 fenomeni meteorologici estremi dal 2010 a fine ottobre 2022, con un incremento, nell’ultimo anno di circa il 30%”, ricorda l’associazione dei costruttori. La messa in sicurezza del patrimonio immobiliare sia dal punto di vista idrogeologico che sismico ed energetico, non può più attendere insomma. E qualsiasi strumento immaginato per il futuro non può prescindere da un percorso pluriennale volto alla decarbonizzazione totale al 2050.

A tal fine, abbiamo predisposto una proposta – inviata al Governo e al Parlamento –che vuole essere una prima base di ragionamento”, sottolinea Federica Brancaccio, Presidente Ance.

Quest’ultima proposta si affianca ai suggerimenti esposti in merito al DDL oggetto di audizione avendo un obiettivo comune: la predisposizione di un modello normativo unico circoscritto a pochi elementi ed in grado di essere flessibile e potersi adattare alle diverse situazioni.

Un unico modello normativo flessibile

I macro temi da affrontare secondo Ance sono:

In questa stessa occasione Ance ha anche anticipato l’imminente presentazione del 2° Rapporto Ance-Cresme sullo stato di rischio del territorio italiano, a dieci anni di distanza dal primo. Il documento sarà un ulteriore aiuto per individuare i percorsi più efficaci per la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare e del territorio italiano.

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