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La siccità in Europa sta facendo affondare Amsterdam: i funghi corrodono le fondamenta

Il ritiro delle acque sotterranee ha esposto i pali delle fondamenta all'attacco di funghi che “mangiano” il legno minando la stabilità di milioni di case

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Photo by Javier M. on Unsplash

Anche Venezia potrebbe essere a rischio a causa della siccità in Europa senza precedenti

(Rinnovabili.it) – Si pensava che il cambiamento climatico ci avrebbe spinti a fare i conti con l’innalzamento dei mari, ma la natura è imprevedibile e la recente periodo di siccità in Europa senza precedenti ci ha messi davanti a sfide sempre diverse da affrontare.

E’ il caso dei Paesi Bassi ed in particolare di Amsterdam, dove il crollo dei livelli delle acque sotterranee ha esposto i pali su cui poggi gran parte della città, all’attacco di funghi. Il problema è di portata notevole, basti pensare che oltre un milione di case olandesi sono costruite su pali in legno di questo tipo.

I primi ad accorgersene sono stati i tecnici del Rijksmuseum di Amsterdam. La recente siccità in Europa ha fatto affondare il museo di ben 15 centimetri su un lato. Anche la casa di grandi capolavori di Van Gogh e Rembrant infatti, è stata costruita prima del 1970 e di conseguenza poggia su circa 8.000 pali indispensabili per sorreggersi sul terreno paludoso dei Paesi Bassi.

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Una soluzione da 100 mld di euro

Intervenire in casi come questo è un lavoro di precisione, che non tutti sono in grado di affrontare. Secondo Peter Boelhouwer, professore di sistemi abitativi presso l’Università di tecnologia di Delft, affrontare il problema costerà fino a 100 mld di euro.

I primi ad intervenire per salvare il museo Rijksmuseum sono gli idrologi e ingegneri della società Dareius. I funghi “sono davvero assassini lenti e silenziosi”, ha affermato Maarten Kuiper, ingegnere della Dareius, in una recente intervista a Bloomberg. Nutrendosi di ossigeno, i funghi “mangiano letteralmente i pali in legno”, facendo perdere stabilità agli edifici.

Dopo aver passato secoli imparando a “tenere fuori” il mare dalla città, gli olandesi si trovano ora a studiare il modo per bloccarlo al suo interno. L’intervento prevede l’infiltrazione di acqua nelle fondamenta del museo per evitare che il terreno si secchi troppo, controllando i livelli ogni ora.

Lo stesso sistema dovrà essere applicato anche alle abitazioni, se non si vuole correre il rischio di vederle affondare in meno di 10 anni, prosegue Kuiper.

Il governo si sta attivando per creare un fondo apposito per questa insolita emergenza. Ma il problema è ancora limitato all’individuazione dei danni, che in molti casi e per qusi tutti i proprietari privati, sono per il momento invisibili.

Nonostante Amsterdam sia la prima città ad aver individuato il problema, l’effetto della siccità in Europa potrebbe aver già attaccato numerose altre città come Venezia, Goteborg o altre località della Svezia. E’ per questo che è indispensabile individuare una strategia di intervento il prima possibile. “I Paesi Bassi sono un paese in cui la conoscenza e la gestione dell’acqua è sempre stata un prodotto di esportazione molto importante”, ha affermato Jaap Estié, presidente della Dutch Foundation Builders’ Association. “Se raccogliamo le conoscenze qui, potremmo aiutare altre parti del mondo che affrontano problemi simili”.