Rinnovabili

Contro l’inquinamento indoor, sensori biodegradabili e intelligenti

sensori biodegradabili
Credits: Rafael Caldeira from Pexels

Nella smart home di domani, sensori biodegradabili per monitorare temperatura, umidità e CO2

(Rinnovabili.it) – La nuova frontiera del monitoraggio ambientale indoor? Si chiama SENSIBLE, progetto di ricerca condotto dal ENEA in collaborazione con Promete, lo spin-off dell’Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (INFM-CNR). L’iniziativa mira è realizzare un sistema di sensori biodegradabili, autonomi e intelligenti per tenere sotto controllo gli ambienti interni. Una rete di rilevatori capaci di garantire la salubrità degli edifici, ma anche l’eco-compatibilità del proprio ciclo di vita.

L’evoluzione delle tecnologie di monitoraggio indoor rappresenta un elemento fondamentale per garantire la salubrità degli edifici. Temperatura, umidità e concentrazione di CO2, infatti, influiscono significativamente sulla salute, e la qualità dell’aria in casa, in ufficio o a scuola è importante tanto quanto quella esterna. Soprattutto se si considera che il 92% della popolazione mondiale trascorre la maggior parte del tempo in ambienti chiusi (dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità).

Leggi anche Dalla Svezia celle solari organiche progettate per l’uso indoor

In un mondo che sembra destinato, almeno nel breve periodo, a un susseguirsi di chiusure e riaperture, il monitoraggio ambientale degli edifici assume una nuova rilevanza. “L’obiettivo – spiega il ricercatore ENEA Giovanni Landi del Centro Ricerche di Portici (Napoli), che coordina il progetto – è quello di promuovere un ambiente di vita salubre, sicuro e confortevole per le persone, attraverso l’utilizzo di dispositivi intelligenti, biodegradabili, efficienti ed ecosostenibili, i quali permettano la misura e l’analisi dei parametri ambientali, per attuare il controllo e l’ottimizzazione degli impianti di climatizzazione e di depurazione dell’aria”.

In una prima fase, SENSIBLE realizzerà un prototipo integrante un generatore di corrente, che alimenti almeno un tipo di sensore, per dimostrarne la fattibilità tecnologica. Una volta validata in laboratorio, la tecnologia sarà trasferita in ambiente industriale.

Nella seconda fase, il progetto integrerà una rete di sensori autonomi all’interno di una casa intelligente, monitorando i parametri ambientali. “Sarà possibile progettare i sensori al fine di farli funzionare per un tempo di vita pre-programmato (giorni/mesi/anni), per poi degradarsi in maniera sicura per gli esseri umani e l’ambiente”, si legge nella nota stampa Enea. “Questo permetterà di gestire in maniera ecosostenibile e consapevole per l’utente il fine-vita del prodotto finale”.

Leggi anche Biowall, il muro verde contro l’inquinamento indoor

Exit mobile version