Il Cappotto esterno è la soluzione per l’isolamento termico maggiormente scelta per gli interventi di riqualificazione edilizia
(Rinnovabili.it) – Negli ultimi anni l’installazione di un cappotto esterno quale soluzione per coibentare casa è diventata una delle scelte più gettonate, sopratutto sulla scorta del Superbonus. Purtroppo però non tutte le installazioni sono uguali e non tutte le soluzioni offrono le stesse prestazioni, soprattutto se il cappotto non fa parte di un Sistema, ossia un kit con componenti testati in combinazione tra loro.
Per fare chiarezza il Consorzio Cortexa, una delle principali associazioni che riunisce le aziende specializzate nel settore dell’Isolamento Termico a Cappotto in Italia, ha messo a disposizione gratuitamente una nuova guida tecnica.
A cosa servono le finiture per Sistema a Cappotto
Come sottolinea Cortexa, la guida nasce con l’intento di fornire le informazioni necessarie per compiere scelte ragionate in merito alle finiture per cappotto termico, illustrando la vasta gamma di possibilità estetiche offerte dai Sistemi a cappotto.
Le finiture per cappotto esterno sono rivestimento a spessore che garantiscono importantissime prestazioni quale la protezione dagli agenti atmosferici e la resistenza alle sollecitazioni termo-igrotermiche come il gelo-disgelo. Le finiture devono essere inserite in un Sistema, fornito da un unico produttore e dotato di certificato ETA (Valutazione Tecnica Europea) e marcatura CE.
Una errata installazione della finitura esterna può causare innumerevoli danni, sia unicamente estetici che funzionali.
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Scegliendo con cura il cappotto esterno, il progettista “può disporre di numerosi colori, texture, materiali e della possibilità di riqualificare in modo corretto anche facciate storiche. È possibile affermare che il Sistema a Cappotto non è solo efficace, ma anche versatile e bello”, commenta Cortexa.
Come scegliere le finiture per cappotto esterno
Le finiture per cappotto esterno sono rivestimenti a spessore marcati CE secondo la UNI EN 15824, dotati di una propria dichiarazione di prestazione (DoP) e realizzati con un granello guida uguale o superiore a 1,5 mm (per spessori di granello inferiori è necessario fare riferimento ai kit ETA dei produttori di Sistemi a Cappotto). Solitamente le principali finiture usate per completare il Sistema per la coibentazione esterna, sono di tipo acrilico, acrilsilossanico, silossanico e a base di silicati.
La guida Cortexa elenca le caratteristiche funzionali ed estetiche delle finiture, che devono:
- proteggere dalle sollecitazioni termo-igrometriche e dall’azione meccanica degli agenti esterni;
- contrastare le sollecitazioni derivanti dagli strati dei materiali sottostanti senza fessurarsi.;
- possedere un basso grado d’assorbimento d’acqua;
- possedere una sufficiente permeabilità al vapore acqueo;
- mantenere la fedeltà del colore;
- evitare sollecitazioni e tensioni al Sistema;
- evitare di surriscaldarsi eccessivamente;
- contrastare efficacemente il proliferare di alghe, muffe e funghi.
Se non si vuole incorrere in possibili danni, anche la finitura deve fare parte del Sistema a Cappotto fornito da un unico produttore, dotato di marcatura CE e certificato ETA.
Ciascun kit, o Sistema, viene sottoposto a numerose prove prima di essere messo in commercio. Le finiture hanno particolare rilevanza su diverse prove effettuate nei Sistemi a Cappotto oggetto di Valutazione Tecnica Europea (ETA). La più importante è sicuramente la “prova del muro”, o (Rig test), durante la quale si misura il comportamento igrotermico del Sistema a Cappotto. Per ottenere l’ETA il rivestimento di finitura deve garantire al Sistema la protezione dell’intonaco di base durante e a conclusione di tutti gli 85 cicli igrotermici di invecchiamento.
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