(Rinnovabili.it) – Stop anche alla costruzione del grattacielo più alto di Cina e secondo edificio più alto al mondo, il Ping An Finance Center progettato dalla Kohn Pedersen Fox (KPF). Da quanto emerso a seguito di uno degli ultimi controlli effettuati sulla struttura, per la costruzione potrebbe essere stato utilizzato del calcestruzzo scadente, realizzato addirittura con una percentuale di sabbia marina.
Purtroppo il costo notevolmente inferiore della sabbia di mare rispetto a quella tradizionalmente prelevata in prossimità dei fiumi o di cava, ha portato troppo spesso alla produzione di elementi costruttivi di scarsa qualità ma, soprattutto, di estrema pericolosità. La percentuale di sale e cloruro di sodio contenuti nella sabbia marina, con il passare del tempo, finiscono per corrodere l’acciaio delle strutture ed il calcestruzzo stesso, mettendo in serio pericolo la stabilità stessa della struttura.
La produzione del calcestruzzo comporta infatti l’impiego di una percentuale di inerti (solitamente sabbia) mescolati con acqua, cemento e additivi; la qualità di ciascuno di questi elementi influisce direttamente sul risultato finale.
L’allarmante situazione messa in luce dai funzionari per il grattacielo di KPF, ha portato ad una serie di controlli a tappeto su tutto il territorio di Shenzhen, facendo emergere uno scenario drammatico: oltre 31 aziende sono risultate irregolari e 15 cantieri edili sono stati messi sotto sequestro dopo aver riscontrato la presenza di sabbia di mare non trattata.
Per il momento lo scandalo è circoscritto alla città di Shenzhen, tuttavia si teme che lo stesso sistema costruttivo, possa essere stato impiegato anche in molti altri edifici del Paese, detentore di 20 dei grattacieli in costruzione più alti al mondo.