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Sblocco dei crediti edilizi in tre mosse: la proposta del Pd a Senato e Camera

sblocco crediti edilizi
via Pixabay

Secondo le ultime stime del Sole24Ore i crediti ancora incagliati sarebbero circa 30 miliardi

(Rinnovabili.it) – Trenta miliardi di crediti incagliati ciascuno dei quali è in grado di bloccare circa 6.000 cantieri tra villette e condomini, impedendo alle imprese di completare i lavori. L’entità del danno si conosce bene, ma la soluzione allo sblocco dei crediti edilizi appare ancora lontana.

Una possibile via d’uscita, anzi tre, arriva dal Pd che nei giorni scorsi ha proposto a Camera e Senato una mozione contenente tre strategie di intervento che, sulla carta, potrebbero sciogliere i nodi.

Tre impegni per lo sblocco dei crediti edilizi incagliati

Nella mozione Pd presentata da Antonio Misiani al Senato e Ubaldo Pagano alla Camera si parla di tre impegni indispensabili a trovare una soluzione ad un problema che, secondo i dem, “rappresenta la prima e più urgente questione da risolvere, con immediatezza ed in via definitiva, al fine di scongiurare il rischio di una crisi sistemica per la nostra economia e il collasso delle nostre micro, piccole e medie imprese che operano nel settore delle costruzioni chiamate anche a partecipare alla realizzazione dei progetti del Pnrr”.

Individuare soluzioni definitive di acquisto

Il primo impegno coinvolge anche la piattaforma finanziaria per l’assorbimento dei crediti, chiedendo un’accelerazione nei tempi di messa in opera. I dem chiedono poi al Governo di coinvolgere direttamente tutti i soggetti interessati dal blocco della cessione dei crediti fiscali legati ai bonus edilizi per “individuare modalità e soluzioni definitive di acquisto sia dei crediti pregressi già nei cassetti fiscali sia dei crediti che verranno maturati relativamente ai cantieri già in corso”.

Superare gli ostacoli che bloccano la circolazione dei crediti

La seconda richiesta è indirizzata a superare gli ostacoli che bloccano la circolazione dei crediti anche mediante la possibilità per gli istituti bancari di usare le quote annuali di crediti attraverso i modelli F24 o con il coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti o altre soluzioni per evitare il fallimento delle imprese.

Coinvolgere Regioni ed Enti Locali

In ultimo, i dem chiedono il riconoscimento a Regioni ed Enti locali della possibilità di assumere un ruolo attivo nella circolazione dei crediti fiscali.

Prima dell’entrata in vigore del DL Blocca Cessioni n.11/2023, Regioni ed Enti Locali avevano iniziato operazioni di vario tipo per riacquistare parte dei crediti incagliati, interventi poi bloccati dal Decreto Legge.

Tuttavia, qualche giorno fa, la Regione Basilicata è tornata all’attacco tentando di aggirare i divieti e sfruttando quegli Enti pubblici non inclusi nell’elenco di divieti del Dl 11/2023, ovvero gli enti pubblici economici regionali a prevalente caratterizzazione economica e/o società partecipate. In questo modo, senza contravvenire ad alcuna Legge, la Regione Basilicata potrà assumere un ruolo attivo nella gestione dei crediti fiscali facendosi semplicemente da tramite.

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