La soluzione potrebbe essere inserita nelle conversioni in legge del DL Aiuti e del PNRR 2
(Rinnovabili.it) – E’ stata approvata ieri all’unanimità la risoluzione n.1205 che impegna il Governo ad adottare “in tempi estremamente celeri” una soluzione per lo sblocco dei crediti collegati al Superbonus 110%.
La situazione che già era tesa, è esplosa dopo le dichiarazioni delle ultime settimane del superamento del fondo da 33,3 mld di euro messo a disposizione delle detrazioni fiscali per l’edilizia. Da quel momento le banche e gli istituti finanziari hanno (nuovamente) smesso di acquistare i crediti di imposta, lasciando migliaia di imprese a rischio fallimento. A questa situazione vanno inoltre aggiunti gli oltre 5 miliardi di crediti bloccati negli ingranaggi del Fisco e non ancora accettati.
Oltre allo sblocco dei crediti chiesto l’ampliamento della platea di cessionari
Per velocizzare gli interventi di sblocco dei crediti, sono due le strade più veloci da poter percorrere: le conversioni in legge rispettivamente del decreto Aiuti n.50/2022 (in scadenza il 29 giugno) e del Decreto PNRR 2 n.36/2022 (in scadenza il 16 luglio).
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Arriva a questo punto l’intervento della 10a Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato che nella risoluzione votata ieri chiede al Governo di:
- adottare in tempi brevi “ogni opportuna iniziativa, anche di carattere legislativo, volta a garantire le più ampie possibilità per le imprese del settore di operare nell’ambito degli interventi previsti dal Superbonus 110 per cento, in particolare rendendo funzionale e pienamente utilizzabile il meccanismo della cessione del credito, consentendo così lo sblocco dei crediti d’imposta presenti nei cassetti fiscali delle medesime imprese”;
- ampliare la platea dei cessionari, prevedendo anche la possibilità per le banche e simili di cedere i crediti d’imposta, ai propri correntisti proprietari di piccole e medie imprese.
Non resta che aspettare le due fatidiche conversioni in legge per capire come si muoverà il Governo, che ha fatto ormai ben capire, il suo disappunto nei confronti del Superbonus. Tuttavia la risoluzione appena votata dal Senato, non potrà essere completamente ignorata. Ed è ormai chiaro a tutti che il rischio chiusura di migliaia di cantieri non porterebbe nulla di buono nemmeno all’Esecutivo.