Si apre qualche speranza per lo sblocco alle cessioni dopo le parole del Direttore dell'Agenzia delle Entrate in Commissione alla Camera. Banche e Assicurazioni avrebbero ancora margine di manovra.
Lo sblocco delle cessioni è determinate per un mercato che dal 2020 ha acquistato crediti e sconti in fattura per un ammontare di 13,5 mld di euro
(Rinnovabili.it) – Ci sarebbero ancora € 17,4 miliardi di capienza fiscale a disposizione di Banche ed Assicurazione per sbloccare le cessioni ed assorbire i crediti legati ai bonus edilizi 2023. E’ quanto sottolineato da Ernesto Maria Ruffini, Direttore dell’Agenzia delle Entrate, durante la sua audizione in Commissione Finanze alla Camera.
“Esaminando i dati dei modelli F24 presentati nel 2022 – commenta Ruffini – risulta che le banche hanno versato 20,4 miliardi di euro di tributi e contributi, che possono ragionevolmente ritenersi ricorrenti e hanno utilizzato in compensazione crediti per complessivi 3,7 miliardi di euro, altrettanto ricorrenti (diversi dai bonus edilizi).
Pertanto, considerando le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle banche per il 2023, pari a circa 9,5 miliardi di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per circa 7,2 miliardi di euro su base annua (debiti ricorrenti 20,4, meno rata anno 2023 bonus edilizi 9,5, meno crediti ricorrenti 3,7)”.
Applicando la stessa metodologia anche per gli anni successivi, secondo il direttore, l’ipotesi più probabile è che si avrebbe una ulteriore capacità di acquisto per lo sblocco dei bonus edilizi, scongiurando lo stop alle cessioni. In termini quantitativi questa capienza sarebbe pari a:
- 6,9 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 (debiti ricorrenti 20,4, meno rata media anni 2024/2026 bonus edilizi 9,8, meno crediti ricorrenti 3,7)
- 15 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2031 (debiti ricorrenti 20,4, meno rata media anni 2027-2031 bonus edilizi, 1,7 meno crediti ricorrenti 3,7).
Alle banche si aggiungono poi le Assicurazioni che, secondo il Fisco, avrebbero ancora la possibilità di assorbire 10,2 miliardi di euro su base annua.
Dalla loro nascita ad oggi, i bonus edilizi hanno generato cessione dei crediti e sconti in fattura per un valore totale di 13.511 milioni di euro, dei quali oltre 6 per il Superbonus, ma ben 7,43 mld per tutti gli altri bonus. E’ chiaro dunque il perchè del terrore serpeggiato tra gli addetti del settore dopo il DL 11/2023 che ha sancito lo stop alle cessioni ed agli sconti in fattura.
A quanto ammontano i crediti incagliati per i bonus edilizi?
Dal 2020 a marzo 2023 i crediti fiscali generati dai bonus edilizi sono complessivamente quasi 111 miliardi di euro. Di questi 62 mld derivati dal Superbonus. A queste cifre si è giunti partendo dall’analisi delle “prime cessioni” e degli sconti in fattura comunicati all’Agenzia delle Entrate, ciascuno dei quali distinto per tipologia di detrazione, nonché dai bonus in capo ad aziende, banche ed assicurazioni. Per quanto riguarda i bonus edilizi residui delle imprese di costruzioni si parla del 18,4% del totale, pari a 20,39 miliardi di euro, di cui la prevalenza va al Superbonus con 10,54 mld.
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Le Banche dal 2020 ad oggi hanno acquistato complessivamente 51,297 miliardi di euro, pari al 46,3%. Di questi restano ancora in capo alle banche le rate dei crediti di imposta da fruire per gli anni 2023 e successivi pari a 47.735,50 mln di euro.
Le compagnie assicurative invece hanno acquistato crediti per un ammontare complessivo di 4.527,9 milioni di euro.