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Sbloccare Superbonus: in 11mila firmano la petizione, intanto le asseverazioni rallentano

La petizione “Sbloccare il Superbonus” chiede al Senato di prorogare il 110% e abolire la responsabilità in solido tra cedente e cessionario.

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Il voto alla conversione del DL Aiuti bis slitta ad oggi

(Rinnovabili.it) – E’ rimandato ad oggi il tanto atteso voto sugli emendamenti alla conversione in legge del DL Aiuti bis, che tra energia, politiche sociali ed edilizia, è tra i più seguiti del momento. Con il fiato sospeso sono soprattutto gli operatori del settore delle costruzioni che da tempo chiedono e sperano di arrivare a sbloccare il Superbonus ed i problemi legati alle cessioni dei crediti.

Lo slittamento ad oggi per il voto del Senato è dovuto proprio all’esigenza, da parte del MEF, di approfondire i molti emendamenti presentati al DL n.115/2022.

Il problema resta sempre quello: la tanto temuta responsabilità in solido delle banche qualora i crediti acquistati siano oggetto di frodi. La pulce nell’orecchio è stata messa dall’Agenzia delle Entrate che con la circolare 23/E di giugno, ha messo nero su bianco alcuni punti fino a quel momento fermi nel limbo delle interpretazioni normative. Non è bastato aggiustare il meccanismo estendendo la cessione ai privati, per sbloccare il Superbonus e liberare i cantieri ci vuole ben altro purtroppo.

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Se a questo si aggiunge l’imminente scadenza della detrazione 110% per le unifamiliari, il mix è esplosivo. Entro il 30 settembre infatti coloro che stanno eseguendo dei lavori sulle proprie villette inerenti al Superbonus, dovranno completare almeno il 30% dei lavori complessivi (calcolati su tutti i lavori eseguiti anche non inerenti al bonus). Pena l’impossibilità di portare in detrazione le spese sostenute dal 30 giungo a fine anno.

Sloccare il Superbonus eliminando la responsabilità in solido

Nel frattempo operatori, cittadini, imprese e professionisti hanno cercato un modo per farsi sentire e attirare l’attenzione del Governo che, per il momento, non sembra essere interessato ad apportare modifiche al meccanismo.

La petizione “Sbloccare il Superbonus al più presto” ha raggiunto in pochi giorni oltre 11mila firme. Tutte indirizzate al Senato e al Ministro dell’Economia Franco.

Da oltre 8 mesi il mercato della Cessione del Credito Fiscale generato dai Bonus Edilizi è completamente bloccato e miliardi di euro sono incagliati! Le imprese hanno i cassetti fiscali pieni e i conti correnti vuoti; le famiglie sono sfollate, hanno le case sventrate con i cantieri bloccati e non hanno alcuna possibilità di poter pagare i lavori da ultimare!”si legge nella petizione. Il problema è proprio il blocco dei cantieri già aperti e avviati in tempi meno sospetti quando la cessione dei crediti sembrava essere la nuova moneta fiscale vincente. Poi l’aumento dei costi dell’energia e dei materiali, la carenza di manodopera e la chiusura da parte delle Banche all’acquisto di nuovi crediti, ha bloccato tutto.

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Pertanto chiediamo che in questa sede sia votato da tutte le forze politiche unitamente, l’emendamento che eliminerà la Responsabilità Solidale tra Cedente (il committente dei lavori che cede il credito fiscale) e Cessionario (cioè chi acquista il credito principalmente le banche) ripristinando l’art. 121 comma 6 del Decreto Rilancio”.

Eliminando la Responsabilità solidale tra cedente e cessionario si libererebbero gli istituti finanziari dal coinvolgimento in frodi o semplici errori procedurali. Senza dimenticare, come sottolineato anche dalla petizione, che il Superbonus è uno degli incentivi più “controllati” e che richiedono un numero di attestazioni e certificazioni tale da rendere molto difficile il perpetrare fori.

Rallentano le asseverazioni

Nel frattempo emerge chiaro il rallentamento nei lavori. L’ultimo report ENEA di fine agosto registra poco meno di 20mila certificazioni in più rispetto a fine luglio, quando avevano superato le 24mila, e decisamente meno di fine giugno quando in un mese le asseverazioni erano aumentate di 26.600 unità. Sicuramente questo è un mese di osservazione ed è anche chiaro che da adesso in poi mancheranno all’appello le asseverazioni dei lavori nelle unifamiliari. Anche per questo la petizione e gli operatori del settore, chiedono di approvare un emendamento che elimini lo step del raggiungimento del 30% dei lavori, portandolo direttamente a fine anno, per sbloccare il Superbonus.