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Sbloccare cessione del credito: la soluzione immediata proposta da Abi e Ance

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via Pixabay

Si stima ci siano almeno 8 miliardi di euro fermi nei cassetti fiscali e ancora da cedere

(Rinnovabili.it) – Una lettera congiunta come già era avvenuto in passato, tra Abi ed Ance per aiutare il Governo a sbrogliare i noti e sbloccare la cessione del credito.

La situazione è diventata decisamente grave, dopo la chiusura dei rubinetti d’acquisto dei crediti anche da parte di Poste Italiane, l’ultimo soggetto rimasto ad accettare pratiche nuove, è scattato l’allarme generale.

Occorre scongiurare al più presto una pesante crisi di liquidità per le imprese della filiera che rischia di condurle a gravi difficoltà a causa di crediti fiscali maturati e che in questo momento non è più possibile cedere, visti anche i limiti delle capienze fiscali”, scrivono i Presidenti Patuelli e Brancaccio. Sono migliaia i cittadini e le imprese che per attuare misure di efficientamento del patrimonio immobiliare si sono affidate al meccanismo di cessione del credito.

L’individuare una soluzione efficacie è ancora più urgente dopo le conferme arrivate dalla bozza del Decreto Aiuti quater di una possibile proroga al 2023 del Superbonus anche per le unifamiliari.

La proposta di Abi e Ance

Le due Associazioni chiedono “una misura tempestiva e di carattere straordinario che consenta agli intermediari di ampliare la propria capacità di acquisto utilizzando una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24, compensandoli con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese e acquisiti dagli intermediari.

Questa soluzione, scrivono i Presidenti di Abi e Ance, permetterebbe agli intermediari di ampliare la loro capacità di acquisto di crediti certi e verificati dagli intermediari stessi, al momento non utilizzabili e sbloccare la cessione del credito.

Nel frattempo arriva unanime la richiesta di un confronto tra gli operatori ed il Governo, dai sindacati e da Federcostruzioni. “Le notizie riguardo le modifiche al Superbonus che il Governo sarebbe in procinto di approvare, con una accelerazione del decalage della percentuale di detrazione, provocano sconforto, soprattutto perché arrivano senza un confronto con le categorie produttive interessate e senza nel frattempo aver risolto il problema dello sblocco dei crediti”. È il commento della Presidente di Federcostruzioni, Paola Marone.

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Un caos aggravato dalla sospensione dell’attività di acquisto dei crediti di Poste. “Si tratta di migliaia di imprese la cui colpa è aver ceduto i primi SAL a Poste, non sapendo che poi sarebbe uscita dal mercato. Per questo è assolutamente necessario che Poste riprenda l’attività e completi queste cessioni” aggiunge Marone.

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