Le sanzioni per gli asseveratori ed i tecnici abilitati arrivano fino a 5 anni di reclusione
(Rinnovabili.it) – Con il Decreto d’urgenza approvato dal Governo per sbloccare i cantieri e la cessione dei crediti ha fatto seguito un inasprimento delle sanzioni per gli asseveratori, cosa che non è passata inosservata agli operatori del settore.
Con una Nota inviata al Presidente Mario Draghi, la Rete dei Professionisti Tecnici ha espresso le sue preoccupazioni per il “rischio di creare nuovamente difficoltà insormontabili nel processo di miglioramento energetico e di messa in sicurezza degli edifici, agevolati dai “Bonus edilizi”, in particolare il Superbonus”.
L’incriminato comma 2 dell’art.2 del nuovo Dl
E’ bene ricordare che al centro delle polemiche, è il solo comma 2 dell’art. 2 del Decreto Legge sulle frodi. Nel testo si legge che “il tecnico abilitato che espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione dello stesso ovvero attesta falsamente la congruità delle spese, è punito con la reclusione da 2 a 5 anni e con la multa da 50.000 a 100.000 euro”. Dunque sanzioni per gli asseveratori decisamente severe che potrebbero addirittura sfociare nel penale.
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Se nel complesso il decreto legge di contrasto alle frodi ha trovato il plauso degli operatori del settore edile, non si comprende la necessità di far ricadere sui professionisti le punizioni più severe.
“Non si hanno notizie, ad oggi, di responsabilità dei professionisti tecnici in proposito, né di dichiarazioni false o infedeli accertate come tali”, si legge nel comunicato.
“Le professioni tecniche esprimono la più ampia volontà di contribuire, come già fanno, alle attività di contrasto alle frodi ma non possono non evidenziare che la formulazione del testo si presta a gravi difetti di costituzionalità, a cominciare dal fatto che viola il principio di legalità e di determinatezza della fattispecie penale, essendo definita in maniera assolutamente generica e superficiale la condotta punita.
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Per RPT, un intervento di questo tipo, potrebbe spingere i professionisti tecnici seri, competenti ed onesti, a fare un passo indietro rispetto alle sottoscrizioni, temendo che le dichiarazioni possano prestarsi ad interpretazioni discrezionali.
A commento della Nota e del DL è intervenuto anche il Presidente del CNAPPC Francesco Miceli: “Se il Governo non vuole continuare sulla strada del Superbonus, lo dica chiaramente. Lo stillicidio provocato dai continui decreti sta creando una situazione paradossale con modalità assolutamente inaccettabili che avranno forti ripercussioni sul settore costruzioni e sul lavoro dei professionisti”.