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Ristrutturazioni edilizie fino al 2024: una guida per non sbagliare

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Le tabelle riassuntive contenute nella guida permettono di individuare tutti gli interventi agevolabili

(Rinnovabili.it) – Ci sono ancora due anni di tempo, fino al 31 dicembre 2024, per sfruttare la detrazione Irpef del 50% dedicata alle Ristrutturazioni edilizie ed al recupero del patrimonio costruttivo. A riassumere gli elementi più importanti che danno diritto alla detrazione evitando di sbagliare, è la stessa Agenzia delle Entrate sulla scia della guida riservata al Bonus Facciate aggiornata pochi giorni fa.

La Guida alle Ristrutturazioni edilizie è aggiornata con le novità apportate dalla Legge di Bilancio 2022, che ha prorogato il Bonus al 50% per altri due anni.

Quali lavori rientrano nelle ristrutturazioni edilizie

All’interno della Guida un capitolo è riservato alla tipologia degli interventi che rientrano nel Bonus 50%. Gli interventi devono essere effettuati su immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale.

I lavori sulle singole unità immobiliari per i quali spetta la detrazione sono:

Manutenzione straordinaria

Rientrano tra questi interventi il rinnovo o la sostituzione di parti strutturali, la realizzazione o l’integrazione di servizi igenici o tencologici, il frazionamento o l’accorpamento di unità anche con variazioni delle superfici delle singole unità, a patto che non ci siano modifiche volumetriche.

Esempi:

Restauro e risanamento conservativo

In questo caso gli interventi agevolabili come ristrutturazioni edilizie saranno quelli finalizzati a conservare l’immobile, rispettando gli elementi tipologici, formali e strutturali.

Esempi:

Ristrutturazione edilizia

Ovvero gli interventi destinati a trasformare il fabbricato mediante un insieme di opere che possono portare ad un fabbricato del tutto o in parte diverso dall’originale.

Esempi:

Oltre ai lavori appena citati, è possibile detrarre anche interventi di manutenzione ordinaria ma solo se effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali. Rientrano anche gli interventi di ripristino o ricostruzione di immobili danneggiati da eventi calamitosi, di realizzazione delle autorimesse e posti auto pertinenziali, e le misure antisismiche. Inoltre sono agevolabili anche le spese per prevenire atti illeciti (come le porte blindate o le grate alle finestre) il miglioramento acustico e la bonifica dell’amianto.

Un’ottimo aiuto sono le tabelle riassuntive contenute nella Guida a pagina 41.

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I limiti di spesa e le scadenze

Con la proroga portata con sé dalla Legge n.234/2021, Legge di Bilancio, il Bonus ristrutturaizone è stato esteso fino al 31 dicembre 2024 con un tetto massimo di spesa ammessa pari a 96.000 euro. A meno che non intervengano ulteriori proroghe, a partire dal 1° gennaio 2025, la detrazione per questo bonus, tornerà ad essere pari al 36% (come era in origine) e con un tetto massimo di 48.000 euro.

La Guida del Fisco ricorda inoltre che per gli interventi eseguiti nel 2022 per l’eliminazione delle barriere architettoniche la detrazione sale fino al 75%. La detrazione può salire, nel caso di parli di Superbonus per gli interventi di efficientamento energetico o sismabonus con interventi antisismici.

Cessione del credito e sconto in fattura

Per le spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie dal 2020 al 2024 si può optare per due scelte differenti dalla detrazione diretta Irpef: lo sconto in fattura e la cessione del credito.

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