(Rinnovabili.it) – E’ possibile inserire in un hotel a cinque stelle del XV secolo un patchwork di architetture completamente diverse? Per i progettisti italiani di noa* si. A dimostrarlo un intervento di ristrutturazione edilizia nel cuore di una cittadina medievale tedesca che ha saputo coniugare passato e futuro preservando il valore storico dell’edificio.
Il fulcro del progetto è il Golden Rose, un hotel a 5 stelle inserito in un edificio del XV secolo a Dinkelsbühl, nella Franconia Centrale. Il desiderio dei proprietari era espandere l’hotel estendendolo alle proprietà adiacenti che, per un caso fortuito, sono state gradualmente messe in vendita.
Il problema da risolvere era come coniugare l’architettura dell’hotel Golden Rose con l’incredibile varietà di funzioni che questi cinque edifici hanno visto susseguirsi nel corso dei secoli ospitando magazzini, casinò, sale da ballo e molto altro.
La comprovata esperienza in progetti in contesti storici vincolati e di particolare complessità, ha visto il team di noa* quale perfetto intermediario.
“La sfida più grande per gli architetti e gli interior designer è stato perciò sviluppare, partendo da questo mosaico di funzioni, un concetto spaziale unificato, senza però offuscare le ricche tracce della storia”, sottolinea il team del network di architettura noa*.
Un caleidoscopio di architetture
Visto dall’esterno l’hotel mostra la tipica facciata a graticcio color senape, ma una volta superato l’ingresso l’abilità dei progettisti in questa ristrutturazione edilizia trasforma il passato in presente. Il problema da risolvere erano i numerosi dislivelli interni e l’uniformare l’uso degli spazi. Ma ancora una volta gli architetti hanno centrato l’obiettivo al meglio aiutandosi anche con i materiali e le finiture: come l’intonaco grezzo antico, i pavimenti in rovere calcinato bianco intervallato da assi più scure parallele a quelle storiche del soffitto.
“La sfida più grande per gli architetti e gli interior designer è stato perciò sviluppare, partendo da questo mosaico di funzioni, un concetto spaziale unificato, senza però offuscare le ricche tracce della storia”, sottolinea il team del network di architettura noa*.
Una spa nel sottotetto
L’area benessere dell’ultimo piano è descritta come un “finale inaspettato”: una piscina ed una serie di aree relax costruite direttamente nel sottotetto dell’edificio storico del XV secolo. Nonostante ciò l’esterno non ha subito nessuna modifica sostanziale preservando la qualità originaria dell’edificio.
I fruitori della sala godono di una speciale vista sulla piazza e del cielo soprastante, ma la vasca rimane comunque invisibile dell’alto.
Gli architetti di noa* non sono nuovi a questo genere di interventi tanto difficili quanto unici. Come il progetto di restauro di un antico Monastero trasformato in un prezioso hotel, o come il centro benessere Hub of Huts incredibilmente sospeso nel vuoto.