L'Associazione Oice prova a delineare quale potrebbe essere il costo di una ristrutturazione nel 2023 adeguando un appartamento tipo a livello energetico, sismico e con fonti rinnovabili
Secondo Istat ed Enea per adeguarci alla direttiva EPBD entro il 2033 dovremo ristrutturare almeno 500mila edifici l’anno
(Rinnovabili.it) – Il 2030 si avvicina inesorabilmente e con lui la data limite entro la quale adeguare i nostri edifici residenziali rendendoli meno energivori, secondo le nuove regole stabilite dalla Direttiva Case Green. Ma tenendo conto di tutti i lavori necessari e delle competenze professionali indispensabili richieste, quanto costa ristrutturare casa nel 2023?
La risposta è arrivata dall’Associazione Oice in occasione dell’audizione in VIII Commissione della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva in corso sull’impatto ambientale degli incentivi in materia di edilizia.
Quanti immobili andranno ristrutturati entro il 2033?
A farsi portavoce di Oice alla Camera sono stati il Presidente Giorgio Lupoi e il direttore generale Andrea Mascolini, che hanno ribadito prima di tutto l’importanza degli aspetti positivi del Superbonus, soffermandosi allo stesso tempo sull’ingente spesa sostenuta e sull’incremento del costo delle materie prime strettamente legato all’utilizzo del bonus. Oggi il Superbonus continua a vivere ma con aliquota ridotta al 90% e non per tutti i soggetti interessati. Il blocco alla cessione dei crediti ed allo sconto in fattura, ha ristretto ulteriormente le maglie, lasciando a ben pochi soggetti la possibilità di accollarsi l’anticipo completo dei lavori di ristrutturazione.
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Tuttavia, secondo Istat ed Enea, saranno circa 7 milioni gli edifici residenziali che dovranno essere sottoposti ad una ristrutturazione per adeguare la classe energetica, passando dalle più energivore “G” ed “F” alla classe “E” entro il 2030, per salire alla “D” entro il 2033. Dividendo la richiesta nel tempo che ci separa dall’ultimatum, si tratterebbe di ristrutturare almeno 500.000 edifici l’anno fino al 2033 tenendo conto anche delle deroghe.
“Se si parte dalla considerazione che con il Superbonus sono stati trattati meno di 0,5 mln. di edifici in tre anni, spendendo circa 85 mld di euro e impegnando buona parte della capacità produttiva del settore delle costruzioni”, sottolinea Lupoi in Audizione, “è difficile immaginare che una qualsiasi altra misura possa fare largamente meglio in termini di risultati”.
Non si tratta solo di un impegno normativo, i benefici della riqualificazione energetica delle nostre abitazioni sono state messe nero su bianco dalla stessa Enea: gli incentivi utilizzati dagli italiani tra il 2014 ed il 2021 (bonus con detrazione compresa tra il 50% ed il 70%, escludendo i Superbonus, garantiscono un risparmio energetico di 11.152 GWh/anno che convertiti in metri cubi standard di gas corrispondono a 1 miliardo di smc/gas. Tenendo conto anche del Superbonus, tra agosto del 2020 e marzo 2023 i GWh/anno risparmiati sono saliti a 14.170.
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Quali lavori dovremo eseguire per adeguarci alla Direttiva Case Green?
Per chiarire al meglio quanto costa ristrutturare casa nel 2023, mettendo le nostre abitazioni nelle condizioni di risparmiare energia e denaro, garantendo l’adeguata sicurezza sismica, Oice ha provato a predisporre una ristrutturazione-tipo.
L’appartamento preso ad esempio è dei più comuni, inserito in un complesso degli anni ’80 a circa 400 metri sul livello del mare. L’ipotesi sono 5 piani fuori terra con appartamenti di superficie media di circa 105 mq. Il passaggio da una classe G alla classe D intervenendo sull’involucro esterno, ovvero coibentando pareti, copertura, solaio sottostante al primo piano riscaldato, ci porta ad un costo stimato di 40.000 euro.
Con un intervento più organico nel quale si andranno anche a sostituire gli infissi, ad adeguare la caldaia dotando il condominio di un impianto fotovoltaico, si dovranno aggiungere ai lavori ulteriori 15.000-20.000 euro. Ovviamente gli importi sono comprensivi di spese tecniche ed iva al 10%.
In un’ottica futura, sarebbe bene rendere la nostra casa sicura anche dal punto di vista antisismico. Ecco che inserendo interventi di miglioramento sismico non invasivi come rafforzamenti locali, antiribaltamento dei paramenti esterni e ripristino di parti ammalorate, i lavori di ristrutturazione per la stessa tipologia di edifici in zona sismica 1 e 2, è oggi stimabile pari a circa 55.000 euro per appartamento.
“Per il nostro Paese i target delineati nel provvedimento europeo, quanto meno nei tempi e metodi oggi rappresentati, usando un eufemismo, possono essere definiti “poco verosimili”, prosegue Oice.
Le regole di Oice per ristrutturare casa nel 2023
L’auspicio dell’Associazione è quello di ottenere delle deroghe temporali agli obiettivi intermedi dell’UE, predisponendo allo stesso tempo un piano nazionale di aiuto economico strutturale per i proprietari da parte dello Stato. “Un intervento normativo in sede nazionale che delinei un percorso di avvicinamento agli obiettivi, condivisibili, del legislatore europeo dovrebbe pertanto partire da quanto di buono hanno rappresentato i bonus edilizi (compreso il Superbonus) in termini di miglioramento delle performance energetiche e di sostenibilità ambientale, evitando gli errori e la schizofrenia governativa che ha portato al fallimento, o quasi, di decine di migliaia tra società di ingegneria, liberi professionisti e imprese. In finale si finisce anche per tradire il rapporto di fiducia che qualsiasi soggetto fisico e giuridico dovrebbe vedersi garantito dal proprio Stato”.
“A livello europeo si sta ipotizzando un piano di riqualificazione di così ampia dimensione e dai costi così rilevanti (come detto il passaggio di 2/3 classi energetiche di una residenza in condominio, con gli attuali costi delle materie, necessiti di un investimento di circa 50/60 mila euro per appartamento), che non si può evidentemente immaginare senza un più che robusto intervento da parte dello Stato”.