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Autosufficienza energetica per l’espansione alpina del famoso ristorante Steirereck di Vienna

Grazie all'uso di energia rinnovabile, ad una sapiente progettazione degli spazi, all'economia circolare ed all'autoproduzione di cibo in loco, l'espansione del ristorante Steirereck sulle Alpi viennesi raggiunge la quasi totale autosufficienza

Photo credit: Hertha Hurnaus – via v2com

Le strutture preesistenti ed i nuovi locali del ristorante Steirereck am Pogusch si mimetizzano nel fianco della collina

(Rinnovabili.it) – Il famoso ristorante Steirereck di Vienna, da decenni tra i migliori locali gastronomici delle classifiche mondiali, ha deciso di espandersi raggiungendo una delle vette delle Alpi austriache, il passo Pogusch a 1.059 metri. Il desiderio dello chef Heinz Reitbauer e di sua moglie Birgit era quello di dimostrare quanto realmente possa essere sostenibile ed innovativa un’attività gastronomica.

Il compito di rendere autosufficiente in energia e risorse il ristorante Steirereck am Pogusch è stato affidato agli architetti di PPAG. Il risultato è un’espansione perfettamente integrata nella natura, con tanto di serra ipermoderna, un orto dove coltivare tutto l’anno, zona benessere e nuovi alloggi per gli ospiti ad alta efficienza ed elevato valore estetico.

Un’opera d’arte totale immersa nella natura

Nel progettare i nuovi edifici del ristorante Steirereck am Pogusch, Anna Popelka e Georg Poduschka a capo del team di architetti PPAG, si sono ispirati niente meno che al concetto di Gesamtkunstwerk, letteralmente “opera d’arte totale” coniato all’epoca della Seccessione Viennese e del Bauhaus per definire l’importanza dell’integrazione tra le arti anche all’interno di un progetto di architettura. Ed il risultato è all’altezza delle aspettative.
I nuovi locali ed i preesistenti si fondono nel fianco della collina prendendo in alcuni casi ispirazione dal vicino villaggio, ed in altre circostante dalle forme dell’architettura contemporanea.

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Prendersi cura di sé significa anche prendersi cura del Pianeta, sottolineano gli architetti nell’illustrare il risultato finale. Nonostante la sua posizione isolata tra le montagne, l’autosufficienza energetica è raggiunta grazie all’uso intensivo delle energie rinnovabili per il raffrescamento, il riscaldamento e l’elettricità. I consumi sono ridotti abbassando il fabbisogno energetico grazie alla produzione alimentare in loco, all’economica circolare, al compostaggio ed alla selezione ecologica di materiali da costruzione, oltre all’abbattimento della CO2 per il trasporto, investendo nella mobilità sostenibile ed elettrica.