L’Italia potrebbe risparmiare energia per il riscaldamento abbattendo la domanda di 115 TWh
(Rinnovabili.it) – Esistono due scenari al 2050. Un futuro in cui l’UE ha raggiunto l’indipendenza energetica e la neutralità climatica ed un futuro in cui i combustibili fossili pesano ancora per oltre la metà della domanda energetica totale. In entrambi i casi a fare la differenza è la qualità delle case nelle quali viviamo. Secondo uno studio del BPIE (Buildings Performance Institute Europe), risparmiare energia e stare al caldo sono due elementi della stessa equazione.
I dati del report “How to stay warm and save energy: insulation opportunities in european home” parlano chiaro: il miglioramento dell’isolamento termico degli edifici residenziali dei 27 Stati Membri porterebbe a ridurre del 44% la domanda di energia, pari ad un risparmio di ben 777 TWh, una cifra vicina al consumo annuo totale per riscaldamento di Germania, Francia e Svezia.
“I risultati parlano da soli”, afferma Oliver Rapf, direttore esecutivo del BPIE. “Gli edifici devono essere trattati come infrastrutture vitali che contribuiscono alla sicurezza energetica e alla neutralità climatica dell’UE. Una profonda ristrutturazione dovrebbe essere una delle massime priorità dell’UE di fronte alla crisi energetica.”
Il fatto che il comparto delle costruzioni sia responsabile di gran parte dei consumi energetici è ormai risaputo. La colpa è della qualità del costruito che, per molti Paesi europei, risale a decenni di fine ‘900 in cui ancora non si parlava di isolamento termico adeguato o prestazioni da garantire.
Tuttavia la recente crisi energetica intensificata dalla Guerra in Ucraina hanno dimostrato la necessità di ridurre la nostra dipendenza energetica dai combustibili fossili, non solo rivolgendosi verso le fonti rinnovabili, ma anche e soprattutto imparando a risparmiare energia.
Due scenari al 2050
Secondo il report BPIE esistono due scenari possibili al 2050.
Il primo scenario è quello immaginato dalla strategia Renovation Wave che fissa il tasso di rinnovamento al 2% fino al 2030, mantenendolo praticamente stabile fino al 2050. Ma i dati parlano chiaro. Questa strategia non porterebbe alla decarbonizzazione totale, lasciando fuori dalla ristrutturazione il 30% degli edifici, ovvero sprecando 235 Twh.
Il secondo scenario è invece una Full Renovation, raddoppiando l’attuale tasso di rinnovamento (1%) entro il 2030, raggiungendo il 3% nel 2035 e il 4% entro il 2040. In questo caso l’isolamento termico degli edifici residenziali dell’Ue permetterebbe di risparmiare energia per 777 TWh: abbattendo i consumi di gas naturale per riscaldamento del 46%, di gasolio del 44% e di carbone del 48%.
Nel caso dell’Italia il potenziale di riduzione dei consumi energetici per il riscaldamento degli edifici potrebbe essere pari ad un -115 TWh, rispetto ai 233,3 TWh consumati nel 2020.
La revisione della Direttiva sulle prestazioni degli edifici
La revisione della Direttiva EPBD è un’opportunità da non perdere. Tuttavia, come sottolinea il report, la Full Renovation dell’intero patrimonio residenziale europeo è possibile solo garantendo programmi di finanziamento e consulenza adeguati, dando ovviamente priorità alle ristrutturazioni profonde degli edifici con prestazioni peggiori.
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Tra le proposte del report il reindirizzare gli attuali fondi stanziati per l’emergenza contro i rincari energetici, orientandoli invece verso le riqualificazioni edilizie.
Definire un sostegno finanziario nazionale pluriennale e stabile garantendo importi di sovvenzioni proporzionati al livello di prestazioni raggiunte.
Abolire sin da subito ogni genere di sovvenzione a favore delle caldaie alimentati da combustibili fossili reindirizzando invece i finanziamenti a favore di soluzioni di riscaldamento alternative.
“In questo decennio l’attività di ristrutturazione dell’edificio deve seriamente intensificarsi”, continua Rapf. “I negoziati finali dell’EPBD nei prossimi mesi dovrebbero definire il rinnovamento profondo come lo standard e concordare i requisiti di ristrutturazione che soddisfano questo standard, sono equi e sostenuti da un sostegno finanziario attraente per tutti coloro che ne hanno bisogno.”
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