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Miniguida alla riqualificazione energetica residenziale: convenienza, detrazioni e tempistiche

Dieci domande per conoscere quando conviene la riqualificazione energetica residenziale, quali interventi eseguire e che detrazioni sfruttare

riqualificazione energetica residenziale
via depositphotos.com

Secondo la Direttiva Case Green entro il 2030 gli edifici residenziali dovranno essere almeno in classe E

(Rinnovabili.it) – Dei 12,2 milioni di edifici residenziali italiani oltre 9 milioni non sono in grado di garantire le performance energetiche richieste dalle nuove Direttive. Ma per raggiungere la classe E entro il 2030 sarà necessaria intervenire su gran parte degli immobili con importanti riqualificazioni energetiche. Ma quali sono gli interventi realmente necessari e come valutarne la convenienza? Un aiuto pratico arriva dal network di aziende Rete Irene che, attraverso una Miniguida alla Riqualificazione energetica residenziale, punta i riflettori su 10 questioni chiave del tema spaziando tra tempistiche, costi e benefici dei diversi interventi.

Quando riqualificare casa?

A questa domanda la Miniguida di Rete Irene risponde con quattro casi tipo:

  • L’edificio ha necessità di manutenzione in facciata o copertura per distacchi o infiltrazioni. La caldaia non funziona bene, l’impianto ha numerose dispersioni.
  • Se si pagano bollette energetiche altissime per riscaldare e raffrescare la casa, e nonostante questo all’interno dell’abitazione non è presente il comfort abitativo, è probabile che la propria casa sia in classe energetica G, F, E, numeri che corrispondo ad un alto fabbisogno energetico, rispetto alle classi A, B, C che consumano molto poco.
  • Recepimento della Direttiva UE Casa Green che impone di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici con i seguenti criteri e scadenze: – classe energetica “E” dopo il 2030; – classe energetica “D” dopo il 2033

Perchè devo riqualificare energeticamente la mia casa?

I vantaggi di un intervento a favore dell’efficientamento energetico hanno ricadute sia personali che comunitarie:

  • Salvaguardia dell’ambiente. I consumi energetici degli edifici incidono sull’inquinamento atmosferico (il 36% in Europa). Le conseguenze sono i disastri ambientali del quale siamo stati testimoni anche questa estate, diventa quindi vitale limitare i fabbisogni energetici.
  • Taglio delle bollette ed indipendenza energetica. Nel 2022, per le famiglie italiane il 62% della spesa energetica, in termini monetari, è stata per uso domestico, con un aumento dei costi del 49,9% (fonte MASE). Questo perché l’Italia è dipendente dall’estero per l’approvvigionamento di energia.
  • Aumento del valore patrimoniale. Avere una casa più efficiente e con maggiore confort abitativo aumenta il valore immobiliare sul mercato con stime che vanno dal 10% al 20%. In alcuni casi anche il 30%.

Quali sono i tipi di interventi di riqualificazione energetica residenziale?

La Miniguida identifica una serie di interventi prioritari:

  • Isolamento dell’involucro opaco in facciata, inclusa la correzione dei ponti termici come ad esempio i balconi
  • Isolamento della copertura e del solaio del primo piano abitato
  • Sostituzione dei serramenti 
  • Utilizzo di schermature solari
  • Sostituzione dei vecchi generatori di calore con elementi di nuova generazione, anche con l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile.
  • Posa di impianti di energia rinnovabili con sistemi di accumulo
  • Colonnine di ricarica elettrica per veicoli

Quanto potrei risparmiare sulle bollette energetiche dopo l’intervento?

Il risparmio raggiungibile dipende prima di tutto dall’intervento messo in atto. “Un intervento ben progettato insieme alla qualità dei materiali e della posa in opera, garantiscono minino un 50% di efficienza energetica fino a raggiungere il 90%. Questo contribuisce a ridurre drasticamente le bollette e raggiungere l’indipendenza energetica”.

Come posso valutare se la mia casa è adatta a un intervento di riqualificazione energetica residenziale?

La prima e fondamentale mossa da compiere è quella di rivolgersi ad un professionista accreditato che possa redigere una diagnosi energetica iniziale attraverso la quale è possibile valutare gli interventi più adatti all’edificio e al budget di spesa del committente.

Quali professionisti dovrei coinvolgere?

Professionisti abilitati quali ingegneri, architetti, geometri, periti industriali, esperti in efficienza energetica e imprese specializzate nel settore.

Quali sono i passi concreti per avviare un progetto di riqualificazione energetica?

Secondo la Miniguida le principali fasi sono:

  • Individuare un professionista abilitato con referenze e chiedere una diagnosi energetica.
  • In base alla diagnosi energetica sarà realizzato un elenco degli interventi con contestuale indicazione di risparmio energetico conseguito. La progettazione degli interventi deve essere accompagnata da relativo computo metrico estimativo.
  • Il computo metrico estimativo viene inviato ad imprese referenziate che formuleranno la proposta economica ed i tempi di esecuzione dell’intervento.
  • Contestualmente ai preventivi si analizzano gli incentivi fiscali in essere per valutare, insieme ai risparmi futuri calcolati sulle bollette, i tempi di ritorno dell’investimento.
  • Si verificano la possibilità di accesso a finanziamenti bancari ed i tassi di interesse. 
  • Se l’intervento è in condominio è necessario procedere al passaggio assembleare, al raggiungimento dei millesimi tali da approvare i lavori.
  • Dichiarazione di inizio lavori con pratica idonea presso ufficio competente.

Quali sono le certificazioni energetiche e come influenzano il valore della mia casa?

Le Certificazioni servono a garantire la qualità dei lavori e la loro durabilità nel tempo. Secondo Rete Irena è sempre bene rivolgersi a professionisti e imprese referenziate che garantiscano le prestazioni a seguito dell’intervento. Uno dei riferimenti in Italia per la certificazione energetica degli edifici è l’Agenzia CasaClima.

Qual è il ritorno sull’investimento di un intervento di riqualificazione energetica?

Il ritorno sull’investimento dipende dall’entità dell’intervento, ma considerando i risparmi energetici nel tempo e gli incentivi fiscali, spesso l’investimento può essere recuperato nel medio termine.

Quali incentivi o finanziamenti sono disponibili?

Per il momento il 2024 non offre più opzioni alternative come la cessione del credito o lo sconto in fattura. Il Governo è ancora la lavoro sulle possibilità di una eventuale reintroduzione per un numero limitato di interventi e detrazioni e con criteri di accesso ben precisi. Le forme di incentivo fiscale valide sono elencate nella tabella seguente.

Nel caso del Superbonus la detrazione scende al 70% per tutto il 20204 ed al 65% per tutto il 2025.