Per combattere il rincaro dei materiali ed i bandi sottocosto, l'Ance propone un adeguamento costante dei costi iniziali in base ai Sal
Questo modello di compensazione sul rincaro dei materiali è applicato con successo anche dalla Banca Mondiale
(Rinnovabili.it) – La risoluzione del drammatico problema del rincaro dei materiali da costruzione si sta facendo sempre più urgente soprattutto in vista dell’avvio delle opere del Pnrr.
Un’alternativa arriva dall’Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili, che intervenendo sulle prime pagine del Sole 24 Ore, propone un modello di revisione dei prezzi già applicato con successo negli appalti in Francia e dalla Banca Mondiale.
Bandi di gara sottocosto
Per avere un’idea dell’urgenza di un intervento immediato, basta osservare il Rapporto pubblicato la scorsa settimana proprio dall’Associazione dei Costruttori sullo stato di avanzamento del Pnrr. A saltare immediatamente all’occhio è il problema dei bandi di gara per il Pnrr pubblicati di recente, con prezzi a base di gara del 10-12% inferiori rispetto ai prezzi di mercato. In alcuni contesti soprattuttto relativi alle grandi opere ferroviarie, si toccano picchi dei prezzi inferiori addirittura del 20%. Partendo al ribasso ancora prima della gara, le opere sono inevitabilmente destinate a bloccarsi appena aggiudicate.
La proposta dell’Ance al Governo
Il meccanismo proposto dall’Associazione dei Costruttori prevede un adeguamento costante dei prezzi iniziali, servendosi di un coefficiente prodotto dal rapporto tra l’indice Istat del mese di maturazione del Sal e lo stesso indice relativo al mese di presentazione dell’offerta.
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Dai dati riportati da Ance, questo stesso modello in Francia, ha permesso di adeguare i prezzi dei contratti del 24% per le strutture e opere di ingegneria in acciaio, del 14% per gli interventi di manutenzione stradale e del 9& per le opere geotecniche e per le fondazioni.
Il modello è già applicato con successo nelle gare della Banca Mondiale e permette di compensare i prezzi in maniere flessibile, aumentando la compensazione quando il rincaro dei materiali si fanno sentire, ma allo stesso tempo riducendolo quando i prezzi scendono.
La proposta è ora al vaglio del Ministero delle infrastrutture che ha attivato un confronto con il Mef.