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Rigenerazione urbana, la Ragioneria dello Stato bocca il Ddl

rigenerazione urbana
Foto di RayMark da Pixabay

Per Ance lo stop alla rigenerazione urbana è inaccettabile

(Rinnovabili.it) – Il Disegno di Legge sulla rigenerazione urbana ha ricevuto un parere contrario da parte della Ragioneria dello Stato che lo definisce troppo oneroso per il bilancio.

Il testo all’esame in Senato è il frutto di un lavoro lungo tre anni e che ha visto coinvolte le forze politiche, imprenditoriali e associazionistiche del Paese” afferma con preoccupazione il Presidente dell’Ance, Gabriele Buia.

Le ragioni dello stop

Secondo quanto riportato dal Sole24Ore le norme nel mirino della Ragioneria sono legate alla riduzione del canone o tassa per l’occupazione del suole pubblico da parte dei Comuni nel caso di interventi di rigenerazione urbana.

Tra le altre critiche al ddl dalla Ragioneria ci sono poi l’esenzione dalla Tari per gli immobili oggetto di interventi di rigenerazione urbana, l’estensione dei bonus edilizi, la detrazione Irpef pari al 50% dell’Iva pagata nell’acquisto di un immobile ceduto da persona fisica dopo la rigenerazione. In pratica la mancanza di una copertura finanziaria, con il conseguente utilizzo dei fondi di riserva e speciali e dei fondi da ripartire del Mims.

Dure critiche dagli operatori del settore edile

E’ inconcepibile che il prezioso lavoro venga buttato all’aria in un colpo solo per ragioni che potrebbero essere risolte con un proficuo dialogo interistituzionale. Vedere contestati elementi come quelli relativi all’occupazione del suolo pubblico ci fa pensare che non si vuole fare alcuno sforzo per trovare soluzioni concrete ai problemi atavici che affliggono le città, fulcro della crescita del nostro Paese”,

Quel testo all’esame del Senato”, spiega il Presidente dell’Ance, “rappresenta infatti un punto di equilibrio tra numerose posizioni inizialmente anche molto distanti. Un risultato, raggiunto grazie al lavoro del Ministro Giovannini, che mira a favorire interventi sul tessuto delle città per evitare degrado e abbandono e favorire uno sviluppo sostenibile delle aree urbane”.

Grande preoccupazione anche tra i ranghi di Oice. Per il consigliere Valter Macchi, coordinatore del gruppo di lavoro Oice Rigenerazione urbana “non è tanto la visone negativa basata su criteri puramente contabili del parere contrario della Ragioneria di Stato ma, come più volte dichiarato, la non più derogabile necessità di metter mano a tutta la disciplina urbanistica che oggi è regolata da una legge urbanistica del 1942, da un Testo Unico dell’edilizia del 2001 e da un Dpr sulla tutela ambientale e dei beni culturali del 2004”.

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