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Da rifugi di emergenza a green building: Holcim e Foster insieme per creare alloggi resilienti

Rifugi di emergenza
via depositphotos.com

Nel mondo ci sono oltre 80 mln di persone in fuga a causa di conflitti o disastri naturali

(Rinnovabili.it) – Creare 1.000 rifugi di emergenza e una struttura medica, smontabili, ecosostenibili, a prezzi accessibili e riutilizzabili in un secondo momento. Questa la missione che si sono prefissati la Norman Foster Foundation in collaborazione con Holcim e Better Shelter di Stoccolma.

Il progetto partirà con il workshop in scena in questi giorni a Madrid e proverà a risolvere due dei problemi più gravi del nostro tempo: i rifugi di emergenza e la sostenibilità edilizia.

Per capire l’entità del problema basti pensare che oggi 80 milioni di persone sono costrette a scappare dalle proprie case a causa di disastri naturali o conflitti. Il conflitto in Ucraina ha aggiunto altri 12,5 milioni di sfollati. La soluzione spesso proposta sono i rifugi temporanei, ma se pensiamo che la media d’età di coloro che si spostano è circa 26 anni, sarà chiaro che tanto temporanee queste soluzioni abitative, non possono essere.

Rifugi di emergenza prefabbricati e con calcestruzzo a basse emissioni

In quest’ottica nasce il workshop congiunto di Foster, per provare a trovare una nuova soluzione abitativa veloce da realizzare, ma che non trascuri la qualità costruttiva e l’efficienza energetica.

L’obiettivo è costruire 1000 unità abitative sostenibili ed un centro medico in un solo giorno, per poi trasferire le competenze a coloro che ne avranno bisogno in varie parti del globo.

Accanto alla Norman Foster Foundation, partner attivo del progetto è la società Holcim, da tempo impegnata in campo sociale e nella ricerca indirizzata a sviluppare infrastrutture ed alloggi di qualità a prezzi accessibili. Tra le competenze che la società metterà in condivisione è l’innovazione nel campo dello sviluppo di calcestruzzi a basse emissioni di carbonio e cementi green.

E tra i relatori e attivi partecipanti al workshop ci sarà anche Shigeru Ban, in prima linea nella ricerca di soluzioni innovative post-emergenze: come i suoi rifugi di emergenza temporanei costruiti con un sistema portante in carta.

Il cambiamento climatico andrà progressivamente a far peggiorare questa situazione emergenziale, innescando fenomeni naturali sempre più violenti ed imprevedibili con l’esigenza di individuare soluzioni abitative replicabili e di facile accesso.

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